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Proteste in piazza Bengasi: i residenti marciano contro il nuovo centro migranti

Il quartiere si oppone al centro di accoglienza per migranti nell'ex palazzo Telestudio. Qualche tensione per la presenza degli antagonisti dei centri sociali

Proteste in piazza Bengasi: i residenti marciano contro il nuovo centro migranti

È partita dall’ex Dazio di piazza Bengasi la manifestazione del Comitato Nizza Bengasi contro l’apertura del centro di accoglienza per migranti in via Rocca de Baldi. Scortati dalle forze dell’ordine (polizia, polizia locale e carabinieri sia a piedi che con camionette e macchine) 80 persone, tra cui diverse donne, con in testa il leader del comitato, Matteo Rossino, hanno sfilato per le vie del quartiere, megafono e fischietti alla bocca per far sentire la loro voce. “Lo spaccio nel quartiere non lo voglio” e “Rivogliamo i nostri quartieri”.

Qualche giorno fa i residenti avevano depositato 450 firme per dire un altro, ennesimo, secco “no” al nuovo utilizzo proposto per l’ex palazzo di Telestudio, a due passi dal grattacielo della Regione: l’edificio dovrebbe diventare un centro per oltre cinquanta migranti, come annunciava lo stesso assessore comunale alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli, il 23 aprile scorso a Palazzo Civico. Le proteste di chi il quartiere lo vive quotidianamente - riferendo di molteplici episodi legati allo spaccio e alla criminalità - non si sono fatte attendere. I lavori sarebbero già in corso, con tanto di annuncio della cooperativa che ne avrebbe l’appalto, la valdostana “Le Soleil”.

E secondo i residenti, come già dicevamo sfiniti per la quotidianità di un quartiere che definiscono “sempre più difficile”, un centro migranti sarebbe il “colpo di grazia”. La manifestazione ha proseguito su via Nizza e passando per via Passo Buole si è diretta proprio agli edifici contesi di via Rocca dè Baldi per poi tornare in piazza Bengasi.

Tanti si sono affacciati dai negozi a bordo strada, qualche macchina ha suonato il clacson al passaggio del corteo.
Rossino sostiene che “la soluzione a un quartiere che chiede aiuto contro questi problemi, non è creare altre possibilità di degrado. In Italia ovunque sia stato creato un centro d’accoglienza ha portato un incremento di criminalità nella zona, senza andare tanto lontano mi viene in mente l’ex hotel Parlapà ad Alpignano, per questo non possiamo permettere che si aggiunga ai già tanti problemi che sta affrontando il quartiere”.

La manifestazione si è svolta senza intoppi se non per qualche minuto di tensione: alla partenza del corteo, infatti, una ventina di antagonisti dei centri sociali hanno fatto capolino a qualche decina di metri dal gruppo di Rossino, per poi girare dal lato opposto rispetto a quello del corteo. In questo momento, gli antagonisti si trovano dal lato opposto a quello dei manifestanti, davanti alla scuola Re Umberto I. A fare da spartiacque, oltre alla strada ed al traffico veicolare, agenti di polizia e carabinieri.

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