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Università, i precari bloccano l’ingresso a studenti e docenti

Sciopero e protesta al castello del Valentino contro “tagli, guerra e precarietà”

Università, i precari bloccano l’ingresso a studenti e docenti

I precari dell’università bloccano l’ingresso a studenti, docenti e funzionari al castello del Valentino, sede dei dipartimenti di Architettura e Urbanistica del Politecnico: il presidio è scattato alle 7.30, con un centinaio di manifestanti che si sono piazzati davanti all’ingresso e hanno impedito l’accesso a universitari e lavoratori. E resteranno qui fino al pomeriggio, quando è previsto un corteo verso il Rettorato dell’Università.

«Abbiamo scelto uno dei metodi di sciopero più vecchi che esista - riferisce Giacomo, uno dei referenti di Assemblea Precaria Universitaria, che ha organizzato il presidio insieme a Cgil, Cub, Clap e Usb - Rappresentiamo tutta la nebulosa dei non regolarizzati delle università, che sono 40mila in tutta Italia: ci sono manifestazioni simili in altre città perché gli atenei si basano sulla precarietà. Vogliamo far vedere che anche noi possiamo incrociare le braccia e bloccare l’università. Lottiamo contro tagli, guerra e precarietà. Chiediamo una vera sospensione della riforma Bernini, vogliamo essere regolarizzati e non vogliamo essere complici dei conflitti in Ucraina e Palestina».

Sul tema interviene anche la Flc-Cgil, che aggiunge al problema i «migliaia di appalti e servizi esternalizzati, una bolla gonfiata dal Pnrr, con decine di migliaia di contratti scaduti o in scadenza: la più grande espulsione dall’università della storia». Per Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte, e Federico Bellono, segretario generale Cgil Torino, «se il governo non cambierà idea, 2.200 ragazzi si ritroveranno licenziati a fine anno. E il Piemonte si ritroverà con 2.200 posti di lavoro in meno nell'intelligenza, quell'intelligenza su cui si fa molta retorica e molti annunci ma che poi si traduce in un impoverimento, in un aumento dei costi per studiare l'università, in una difficoltà a studiare, perché senza questi giovani l'università si ferma. Non lasciamoli soli, difendiamo il lavoro e non facciamo fuggire i nostri giovani da questo Paese».

Sono decine i funzionari, gli studenti e i docenti rimasti bloccati fuori sotto gli occhi di polizia locale e funzionari della Digos: «Credo che questa sia una iniziativa inutile e senza senso - si sfoga Giuseppe, uno dei lavoratori bloccati all’esterno - Sono qui solo per immagine, avrebbero dovuto andare alla sede centrale. Ma fare le barricate così non serve, sarebbe meglio trovarsi in assemblea e discutere tutti insieme». 

Interviene il rettore del Politecnico, Stefano Corgnati: «Precariato universitario della ricerca e gestione del post Pnrr sono temi che vanno affrontati urgentemente con un approccio di sistema, non limitando la riflessione al mondo universitario ma ampliando i soggetti interlocutori che hanno un ruolo nella filiera di innovazione. L’ateneo ha messo e sta mettendo in atto azioni per offrire opportunità di carriera, non solo in ambito universitario, ma anche nel mondo industriale e della pubblica amministrazione, che valorizzino i percorsi di chi si è formato nei settori della ricerca e dell’innovazione».

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