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12 Maggio 2025 - 17:18
Una media di 3,86 uomini al giorno nel cantiere per i lavori di risanamento e rinforzo strutturale del sottopasso del Lingotto, chiuso in direzione di corso Giambone dall’ottobre del 2022 e soggetto a diversi rinvii. «Non sorprende, con meno di quattro persone al giorno, che si vada così a rilento. Questi sono numeri assimilabili più alla ristrutturazione di un appartamento che a un tunnel della città». A lanciare l’accusa è il capogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao, che ieri pomeriggio, nel corso del Consiglio Comunale, ha chiesto chiarimenti all’assessore competente Francesco Tresso sullo status dei cantieri, soprattutto dopo le peripezie degli ultimi mesi.
Iniziati ad ottobre del 2022, i lavori da 4,8 milioni di euro erano stati suddivisi in quattro lotti: il primo completato nel 2023 (il tratto su via Genova), il secondo ad aprile 2024 (il tratto su via Nizza), mentre il terzo ad agosto 2024 (quello in galleria sotto via Ventimiglia).
Lo scorso ottobre sono partiti, invece, i cantieri dell’ultimo tratto, tra via Ventimiglia e corso Unità d’Italia, ma con un ritardo finale di 28 giorni: portando la data effettiva di riapertura - parziale - dal 31 marzo al 28 aprile, come ammesso dallo stesso assessore. Un ritardo: «Provocato dalla necessità di rinviare le lavorazioni di consolidamento di alcune travi (previste per il mese di febbraio) per una percolamento continuo delle acque di imbibizione del sovrastante terreno», ha replicato Tresso, motivando l’ultimo slittamento. In sostanza, quindi, il terreno di posizionamento non sarebbe stato abbastanza asciutto da consentire l’ultimazione dei lavori. Oggi in direzione centro città la circolazione è garantita, ma si è chiusa, in parallelo, la semicarreggiata sud (da corso Giambone verso corso Unità d'Italia). Non slitta, in ogni caso, la data del collegamento con il Palazzo della Regione (la canna in direzione Moncalieri, oggi integralmente chiusa): «La fine cantiere è prevista per il 25 settembre 2025, data da cui l’infrastruttura sarà pienamente fruibile», ha confermato Tresso.
«Speriamo questa volta che i tempi siano rispettati… in attesa peraltro dell’ultimo lotto dei lavori non ancora finanziato», replica Firrao. Da cronoprogramma, infatti, dalla metà del 2026 circa, partiranno i nuovi cantieri che seguiranno le stesse modalità di quelli in dirittura d’arrivo: una carreggiata aperta e l’altra chiusa. Ma i tempi dipenderanno da risorse e priorità.
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