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In 200 scendono in strada per difendere Barriera: «Qui siamo come a Caivano»

Il corteo, partito da largo Giulio Cesare, è stato organizzato da Fratelli d'Italia. E i tossici scappano via...

La manifestazione a Barriera di Milano

La manifestazione a Barriera di Milano

Sono oltre duecento i manifestanti che questa sera, lunedì 12 maggio, stanno sfilando per le strade di Barriera di Milano nel corteo di Fratelli d’Italia. I manifestanti sono scesi in piazza contro il degrado e l’insicurezza del quartiere, specie dopo l'omicidio in via Monte Rosa, la notte tra il 2 e il 3 maggio, del 19enne ivoriano Mamoud Diane, accoltellato a morte. In testa lo striscione “Barriera rinascerà”. In prima fila, megafono alla mano, c'è Maurizio Marrone: l’assessore regionale pochi giorni fa ha fatto discutere per la proposta che vede l’esproprio degli appartamenti ai "palazzinari" che continuano ad affittare alloggi a pusher e altri delinquenti. Proposta che il quartiere ha accolto con entusiasmo: le case, infatti, diventerebbero popolari e sarebbero così affittate alle famiglie povere. Con Marrone c'è la deputata Augusta Montaruli, il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, i consiglieri comunali Enzo Liardo e Ferrante De Benedictis. E la capogruppo FdI in Circoscrizione 6, Verangela Marino. Sfila anche Patrizia Alessi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Aurora (Circoscrizione 7).

«Fuori la droga da Torino, chiudiamo i covi dello spaccino», urlavano (con tanto di rima) i manifestanti. Arrivati nello spazio della piscina Sempione, Augusta Montaruli, deputata alla Camera per Fdi, ha iniziato il comizio ringraziando le forze dell’ordine. Dietro di lei, numerosi tossici scappavano velocemente, troppa la polizia intorno. «Una città strana la nostra, si chiudono gli oratori e si proteggono i centri sociali che delinquono. Un Comune che dice un "no" al Daspo urbano. Che dice "no" ai militari per strada, perché fanno paura ai bambini. Mi chiedo se i bambini non abbiano più che altro paura di vivere in quartieri dove si accoltellano con facilità», così Montaruli. Marrone afferma: «Siamo scesi in piazza mettendoci la faccia, di fronte alla malavita che spaccia. Qui c’è la nostra squadra che si fa carico del fardello di questo quartiere. Lo spaccio dilaga in città; ma qui, da Barriera, parte tutto. Qui c’è quella speculazione immobiliare che ha consentito che interi pezzi di questo quartiere diventassero ostaggio di chi vive di criminalità. È il business dei "ras delle soffitte", società fittizie, che riempiono di clandestini e spacciatori e vivono come topi nelle fogne, perché - conclude Marrone - quello è lo stato di quegli immobili. Barriera è come Caivano: è ora che la zona torni ai cittadini».

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