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IL CASO
14 Maggio 2025 - 07:29
Una padella, un cartone di latte, una sedia, i materassi. Un campeggio all’aperto alle piscine Sempione, luogo frequentato -da sempre- da spacciatori e consumatori di droga.
Zombie che ciondolano dagli spogliatoi della piscina coperta verso l’altro lato, dove la piscina estiva -degradata e abbandonata dopo la pandemia- è ormai il dehor perfetto per consumare stupefacenti appena acquistati, spesso usando come moneta di scambio il proprio corpo.
Facce consumate, occhi vitrei, alla vista delle divise delle forze dell’ordine scappano, ma solo per qualche minuto, vanno a rifugiarsi nel parco, dove la bella stagione e quella delle piogge proseguono nello stesso modo, perchè quando sei strafatto di crack la grandine e il sole cocente sono la stessa cosa.
Ragazzine vestite con abiti larghi, capelli unti, le mani ossute e le unghie nere. E sembrano ancora più magre, invecchiate da una vita di stenti, eppure non avranno vent’anni, la pelle gialla, camminano trascinandosi, morte viventi. Qui finiscono spesso proprio quelle che scappano da casa, i genitori sanno già dove andare a cercarle. È tutto così sporco.
«Il peccato originale è stato non aver inserito all’interno della lista degli edifici da riqualificare con il Pnrr e con i fondi europei proprio le piscine Sempione.
Un investimento che avrebbe garantito, tra l’altro, il mantenimento delle piscine come pubbliche, fornendo un servizio, facendo sì che attività del territorio lavorassero per i più fragili» attacca il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto «nel corso del tempo c’è stato detto, da parte dell’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, che alcuni privati avrebbero preparato un grande progetto da diversi milioni di euro.
E intanto gli anni son passati, spendiamo soldi che siamo obbligati a mettere come circoscrizione per chiudere l’area che puntualmente un paio di giorni dopo viene riaperta dai tossici».
Poi gli incendi, le piscine riempite con acqua per rinfrescarsi.
Va tutto di pari passo con la situazione della Gondrand «ma quella a breve sarà un vecchio ricordo. E le piscine? Appurato che sul nostro territorio l’amministrazione comunale non investe, almeno trovino i fondi per abbattere gli edifici. Basta farsi belli parlando di riqualificazione e poi alla fine dei conti, del nostro quartiere frega nulla a nessuno». Spostandosi di poche centinaia di metri, ecco un altro cancro del quartiere: i camper dei rom che stazionano da oltre un anno rea vua Cravero e piazza Sofia «proprio nella piazza pare ci dimori un uomo che si trova agli arresti domiciliari: non capisco perchè la misura cautelare non sia stata applicata con dimora davanti al Comune» commenta sarcastica la capogruppo per la 6 di Fratelli d’Italia, Verangela Marino.
Camper che stazionano anche davanti ai giardini, aree ludiche che dovrebbero accogliere famiglie, bambini, trasformate invece in toilette a cielo aperto, location per feste improvvisate - con le bottiglie di vetro che restano in terra. Intanto i residenti di via Cravero si definiscono «vicini al crollo»: continuano a chiamare il 112, ma nulla cambia, proprio come per le piscine Sempione, le stagioni passano ma il degrado resta.
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