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16 Maggio 2025 - 10:24
Strisce blu, a Torino sosta a pagamento anche per le microcar elettriche
Sono "micro" ma le strisce blu le devono pagare lo stesso. Brutte notizie per i proprietari delle microcar elettriche, automobili che stanno prendendo piede a Torino. Sono comode, consumano poco, non pagano il bollo, è facile parcheggiarle dove un'auto "normale" non ci starebbe. Però, anche se occupano uno spazio di poco superiore a quello di un ciclomotore, le strisce blu le devono pagare o riceveranno multe come tutte le altre auto.
Gtt ha infatti reso noto, con un avviso sul proprio sito, che è entrata in vigore «la deliberazione della Giunta Comunale numero 236 del 23/4/2025 che intende fare chiarezza sulle tipologie di mezzi che sono esentati dal pagamento della sosta nelle strisce blu». E se da un lato viene confermata l'esenzione per ciclomotori e motocicli a due ruote o a doppia ruota anteriore, dall'altro «viene precisato che le mini car e i motoveicoli a quattro ruote o a tre con due ruote posteriori sono tenuti al pagamento della sosta nelle strisce blu». Parliamo, per intenderci, di modelli come Fiat Topolino, Citroen Ami o Microlino. «I proprietari di tali veicoli - precisa Gtt - devono effettuare il pagamento della sosta breve o acquistare un abbonamento». La cosa curiosa è che, essendo targate come ciclomotori, la targa delle microcar non è prevista e pertanto, in caso di abbonamento, è necessario spuntare la dicitura "Targa estera".
La decisione non fa contenti i proprietari delle microcar, di cui si è fatto portavoce il consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) che precisa come questa sia una scelta tutta torinese: «Una decisione incomprensibile e controcorrente rispetto a quanto deciso da città come Milano, Bologna e molte altre, dove la sosta per questi mezzi ecologici resta gratuita, proprio per incentivarne l’uso. Parliamo di veicoli a impatto ambientale ridotto, che occupano meno spazio, non inquinano e contribuiscono alla mobilità sostenibile. Invece di promuoverli, Torino decide di penalizzare anche chi sceglie soluzioni green e responsabili». Secondo Firrao, quella della giunta torinese «è l’ennesima decisione miope, che sembra più orientata a fare cassa che a costruire una vera politica per la mobilità sostenibile» e per questo «chiediamo alla Giunta di fare un passo indietro e di allinearsi alle migliori pratiche adottate da altre città italiane, che stanno davvero investendo in un futuro più pulito, intelligente e accessibile per tutti».
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