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IL REPORT
05 Dicembre 2025 - 19:20
A Torino il lavoro si riavvicina ai livelli pre- Covid, ma... Il quadro emerso dal report “I numeri del lavoro a Torino. Rapporto annuale 2025” e analizzato in una tavola rotonda a Palazzo Civico, a cui hanno preso parte la vicesindaca della Città di Torino Michela Favaro, la direttrice delle Direzioni Territoriali INAIL di Torino Centro e Torino Sud Cristina Romagnolli, il presidente della Camera di Commercio Massimiliano Cipolletta, il presidente di Ires Piemonte Alessandro Ciro Sciretti, la segretaria CGIL Torino Elena Palumbo, il segretario CISL Torino-Canavese Davide Provenzano e la segretaria UIL Torino e Piemonte Maria Teresa Cianciotta.
Il rapporto porta alla luce una crescita del +4% del 2024: si parla di 15mila occupati in più. Tuttavia, a trainare questa ripresa sono i settori a media-bassa produttività, dove non servono alte qualifiche professionali.
Cresce la stabilità contrattuale, con una riduzione del lavoro atipico al 24%.
Cala però la quota di lavoratori altamente qualificati (dal 49% al 44%) a favore di posizioni intermedie e basse. Settori come i servizi alle imprese registrano aumenti, mentre commercio e industria perdono terreno.
Oltre all’occupazione, torna a crescere anche la popolazione (+0,7%, pari a circa 6mila abitanti in più). Con i suoi 137mila abitanti stranieri, Torino ha assunto connotati multiculturali comuni a molte medio-grandi città europee.
Istruzione
Aumentano i laureati ma non abbastanza da raggiungere i numeri di altre, come Milano o Bologna. Il 33% della popolazione tra 25 e 64 anni residente a Torino possiede un titolo di studio terziario (il 41% un diploma secondario, il 26% un titolo dell’obbligo). Le donne hanno livelli di istruzione superiori agli uomini, con il 44% delle occupate laureate. Torino attrae molti studenti, ma fatica a trattenere i neolaureati per le limitate opportunità locali.
Nel 2024 le imprese risultano stabili nel lungo periodo, con un aumento della quota di imprese controllate da stranieri (21%). I Centri per l’impiego vedono crescere la domanda, soprattutto da giovani e stranieri, con un progressivo aumento dell’istruzione tra chi cerca lavoro. Le dichiarazioni di immediata disponibilità salgono a 45.981 (+2%), trainate da giovani under 29 (+8%), stranieri (+5%, extracomunitari +9%) e laureati (+2%, ora 18% del totale). Le circoscrizioni più colpite sono la 6 (Barriera di Milano, 17%) e la 5 (Borgo Vittoria, 15%).
Gli infortuni diminuiscono lievemente, con 9.779 denunce nel 2024 e un minimo storico di casi mortali. Il 20% degli infortunati ha più di 55 anni.
«L’analisi di questo rapporto mostra luci e ombre di un mercato del lavoro in evoluzione costante ma getta anche dei semi di speranza per il futuro». La vicesindaca evidenzia la necessità di colmare il “mismatch” formativo, anche per valorizzare il capitale umano femminile, e sottolinea come la Piattaforma per il Lavoro, presentata lo scorso luglio, richiami a un impegno comune tra atenei, istituzioni e imprese.
«Non è una missione semplice, richiede un impegno congiunto di atenei, parti sociali e politica, ma è essenziale per vincere le sfide che ci attendono», conclude.
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