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La storica Villa Genero è nel degrado. E scoppia la polemica

Pre-collina a due facce: riqualificato il parco Leopardi, ma a Villa Genero c'è abbandono

Nelle immagini, il degrado di Villa Genero

Nelle immagini, il degrado di Villa Genero

Il parco torna a splendere, ma la villa resta nel degrado. Se è vero che il parco Leopardi, a pochi passi da corso Moncalieri, verrà restituito ai torinesi, non si può dire lo stesso per Villa Genero. Il nastro di inaugurazione era stato tagliato (dal sindaco Lo Russo, dall’assessore Tresso e dal presidente della Circoscrizione 8, Miano) non più di due mesi fa, eppure il parco resta in condizioni critiche. «Cestini divelti, tronchi d’albero abbandonati, pavimentazioni sconnesse, panchine imbrattate, statue danneggiate e tombini otturati. L’inaugurazione è sembrata più una passerella politica che un vero atto di riqualificazione», è l’affondo della capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Federica Scanderebech.

Trecentotrentamila euro di interventi strutturali e conservativi. Questo, l’importo dei cantieri che hanno riguardato il muro di cinta, il boschetto con nuove specie arboree, il ripristino del porfido e delle scalinate e nuovi arredi urbani. «Ma in corso d’opera sono emerse criticità non ipotizzate in fase di progettazione», aveva spiegato l’assessore Francesco Tresso, chiamato in causa con un’interpellanza proprio dalla consigliera Scanderebech. Nonostante le cure della Città, Villa Genero è stata oggetto di vandalismo e soggetta a cedimenti. «Abbiamo dato la priorità alle opere strutturali per consentirne la fruizione, ma ne restano altri necessari», ha ammesso Tresso. In primis un impianto di drenaggio per garantire la conservazione delle opere e la sostituzione dell’asfalto con il porfido. Poi il restauro di elementi bronzei e la rifunzionalizzazione del tempietto. Per i primi punti la Città conta sul bando “Sviluppo e completamento di infrastrutture verdi - Corona Verde” che consentirebbe un finanziamento di 400mila euro (da fondi di Regione e Intesa Sanpaolo) con vincolo di realizzazione entro fine 2026. Mentre per i restauri monumentali e il tempio siamo alle ipotesi di progetto.

Magra consolazione, sempre per quanto riguarda la pre-collina, almeno il parco Leopardi è tornato a risplendere con 300mila euro per la messa in sicurezza delle aree colpite da dissesto idrogeologico. E’ stato rivisto il sistema di raccolta delle acque, riducendo il rischio di riversamento di fanghiglia sui vialetti e migliorando la fruibilità pedonale. Interventi anche sul versante sud con il ripristino delle visuali del belvedere a monte del parco storico, riasfaltatura di un tratto di viabilità antistante l’ingresso di via Febo, dove è stato restaurato il cancello.

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