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IL FATTO

Sanità, nuova ondata di proteste a Torino: contratti scaduti da anni

"Non si possono usare fondi pubblici per chi penalizza il personale"

Sanità, nuova ondata di proteste a Torino: contratti scaduti da anni

Sciopero, presidio e bandiere sindacali: una manifestazione promossa da FP Cgil, Cisl e Uil per richiamare l’attenzione sulla condizione dei lavoratori della sanità privata e delle Rsa. E' successo in corso Vittorio Emanuele II, di fronte alla sede regionale di Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, per denunciare una situazione contrattuale giudicata ormai “intollerabile”. Al centro della protesta, il mancato rinnovo dei contratti collettivi nazionali applicati nel settore: quello Aiop e quello Aris, entrambi scaduti da tempo. Per i lavoratori della sanità privata si tratta di un’attesa che dura da sette anni, mentre nel comparto socioassistenziale delle RSA il rinnovo è atteso addirittura da tredici anni.

Lo sciopero, di portata nazionale, arriva dopo che in Piemonte si erano aperti spiragli di dialogo tra la Regione e i rappresentanti sindacali, specialmente in occasione della mobilitazione di settembre scorso. Ma secondo le sigle sindacali, da allora nessun passo avanti concreto sarebbe stato compiuto. “Bisogna intervenire sugli accreditamenti – affermano i sindacalisti – non è accettabile che si continuino a erogare fondi pubblici a strutture che applicano contratti scaduti e penalizzanti per i dipendenti”. Il riferimento è al fatto che circa il 90% delle strutture accreditate in Piemonte adotta proprio i contratti oggetto della protesta.

Cartelli ironici e slogan critici sono spuntati durante la manifestazione, che ha bloccato il controviale di fronte alla stazione di Porta Nuova. Il traffico è stato deviato, con passaggio consentito solo ai mezzi pubblici del GTT. I dati testimoniano una crescente incidenza del privato accreditato nella sanità piemontese. Tra il 2019 e il 2022, i posti letto gestiti da strutture private hanno registrato un incremento: nell’area della riabilitazione si è passati dall’86% all’88%, nell’ortopedia dal 20% al 22%, mentre la chirurgia generale è cresciuta dal 17% al 19%.

Ancora più critica la situazione nelle Rsa. Grandi gruppi attivi in Piemonte, come Korian, Gheron/Med Services e Sereni Orizzonti, continuano ad applicare contratti giudicati meno costosi ma anche meno tutelanti per i lavoratori. Il Gruppo Korian, ad esempio, gestisce circa 800 posti letto in regione, mentre Gheron/Med Services arriva a 900 posti letto solo nella provincia di Torino. Entrambe le realtà fanno parte dell’Aiop. Kos Servizi e Sereni Orizzonti, che rispettivamente impiegano centinaia di lavoratori nei servizi generali e in 27 strutture piemontesi, si avvalgono dei contratti Aris RSA o Aiop RSA, anch’essi scaduti.

I sindacati chiedono che la Regione faccia la propria parte nell’obbligare le strutture accreditate a rispettare condizioni contrattuali aggiornate e dignitose. “Non si può parlare di qualità dell’assistenza se alla base ci sono lavoratori sottopagati e privi di adeguate tutele”, affermano i portavoce delle sigle presenti. Per ora, però, la trattativa resta in stallo, e le proteste potrebbero continuare nelle prossime settimane.

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