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IL FATTO
07 Giugno 2025 - 15:12
Seicento nuovi posti di lavoro e oltre 65mila prestazioni sanitarie erogate da fine gennaio a maggio: la sanità pubblica piemontese chiude i primi cinque mesi del 2025 con numeri che segnano un cambio di passo.
A illustrarli, durante una conferenza organizzata da Fratelli d’Italia, è stato l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, che ha tracciato un primo bilancio – seppur parziale – della sua gestione.
I nuovi assunti, che saranno selezionati tramite un concorso a cui hanno partecipato più di 1900 candidati, copriranno diverse figure professionali nelle strutture sanitarie pubbliche: 401 saranno infermieri, 22 logopedisti, 27 tecnici della prevenzione, 24 ostetriche, 30 infermieri pediatrici, 65 tecnici di laboratorio, 36 assistenti sanitari, 35 fisioterapisti e 49 tecnici di radiologia. «Ma non bastano», ha dichiarato Riboldi, ribadendo la necessità di rafforzare la rete sanitaria attraverso collaborazioni internazionali.
Tra queste, gli accordi firmati con alcune tra le più prestigiose università di medicina albanesi, da cui – secondo l’assessore – dipenderà la tenuta dei reparti nei prossimi cinque anni. «Spesso la carenza del personale infiermieristico ha influito sulla possibilità di programmare anche interventi di tipo chirurgico» riflette l’assessore, che poi apre una parentesi più di nicchia: «anche la figura del logopedista è molto richiesta: basti pensare che spesso è difficile reperirne tra i neo-laureati, E alla fine succede che una famiglia, pur di far seguire un figlio, deve letteralmente levarsi il pane dalla bocca per portarlo da professionista privato». Un lusso che tanti non possono permettersi, come precisa lo stesso Riboldi.
Sul fronte delle liste d’attesa, storico punto critico del sistema sanitario regionale, Federico Riboldi ha parlato di «un cancro che da dieci anni affligge le strutture pubbliche» e che ha subito un ulteriore aggravamento con la pandemia.
L’attuale piano straordinario, costato finora 20 milioni di euro e rifinanziato con ulteriori 10, ha puntato sull'estensione degli orari delle prestazioni e sull’impiego serale e festivo di oltre 5.000 operatori sanitari.
«L’esperimento è riuscito, nonostante la propaganda politica che cerca di mistificare. Noi, con 30 milioni di euro, non facciamo referendum: compriamo un ospedale per Settimo», ha detto Riboldi con tono polemico, rivendicando la scelta di investire su strutture e personale. I dati, sottolinea poi l’assessore, sono incoraggianti: «Siamo quasi in linea con il 2019. Ovviamente quattro mesi non bastano a risolvere tutto, ma i numeri fanno ben sperare». Il percorso, ha aggiunto, è ancora lungo ma orientato a una visione chiara: «Crediamo in una sanità pubblica e universale, che includa tutti».
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