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AGGIORNAMENTO DELLE 23
08 Giugno 2025 - 23:34
Torino alza la media ma il quorum è lontano: si chiude così il primo giorno di voto per il referendum, con un dato torinese che si attesta allo 32,23%. Curiosità, ci sono lievi oscillazioni fra i cinque quesiti (almeno a Torino): lo 0,1% di votanti ha espresso la sua preferenza per il quinto quesito, quello sulla “cittadinanza breve”.
In attesa del dato definitivo di domani, lunedì, quando le urne saranno aperte ancora dalle 7 alle 15, si può dire che ha votato quasi 1 torinese su 3. E circa 1 piemontese su 4, con il dato italiano che si ferma ancora più indietro: poco più di 1 su 5.
Come previsto, finora l’affluenza resta molto lontana dal necessario quorum del 50% più 1 degli aventi diritto al voto. Lo raccontano anche le poche file ai seggi e la noia nelle sezioni più periferiche, dove scrutatori e presidenti hanno ingannato il tempo coi film: era sufficiente accendere le lavagne Lim presenti nelle aule scolastiche e collegarsi a Netflix. Altri seggi hanno dovuto fare i conti con la scelta di alcuni elettori di presentarsi e rifiutare le schede, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni (il governatore Alberto Cirio, per esempio, ha comunicato che non si sarebbe proprio presentato). E, come dimostrano i dati, qualche elettore ha scelto di ritirare soltanto la quinta scheda, quella relativa al quesito che chiede se si vuole ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza necessari per chiedere la cittadinanza italiana. Ma si sono registrate lievi differenze anche fra gli altri quattro quesiti.
Sul tema del votare o meno si è espresso anche il sindaco Stefano Lo Russo, arrivato nel suo seggio di via Ada Negri alle 11 di mattina: «Personalmente considero comunque legittima la decisione di non votare al referendum - commenta il primo cittadino torinese, che ha poi ritirato e infilato nelle urne tutte e 5 le schede (nell’articolo sopra ha spiegato le motivazioni della sua scelta) - È normale che le persone, nel momento in cui vengono chiamate a votare quesiti che non hanno determinato loro, possano anche scegliere di non presentarsi ai seggi».
Qualcuno si aspettava critiche da Lo Russo ma, nonostante si sia schierato senza mezzi termino anche a urne aperte, il sindaco sceglie la concordia istituzionale: «Chi si astiene lo fa per una ragione politica che rispetto, ma per una ragione altrettanto politica io ritengo importante andare a votare e votare cinque sì a questo referendum».
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