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Torino, il tram 13 torna al suo percorso: "Ecco cosa chiedo ora agli assessori"

Le lettere al direttore di oggi 14 giugno 2025

Torino, il tram 13 torna al suo percorso: "Ecco cosa chiedo ora agli assessori"

A breve la linea tranviaria “13” riprenderà il suo percorso da Piazza Gran Madre di Dio a Piazza Tommaso Campanella sull’intero percorso originale del 1982. Dopo varie limitazioni dovute a svariate vicissitudini (fra cui una petizione con firme false per impedirne l’esercizio su rotaia) e lavori di ristrutturazione sulle Vie Po, Nicola Fabrizi e Nicomede Bianchi, il tram riprenderà a transitare sull’intera tratta tutti i giorni e per tutto l’orario di esercizio. Questa sì è una vera vittoria plebiscitaria che fa onore all’Assessora Foglietta e ne esalta l’intelligenza e la capacità di gestione, ma rende anche merito ai cittadini utenti che da sempre ne hanno invocato il ripristino. Ora si potrà viaggiare comodamente senza sobbalzi, vibrazioni e rumori su una linea che da sempre è portante e funzionale per l’intera rete ferrata della città. Agli Assessori chiediamo ancora la conferma di mantenere il percorso integro ampliandolo magari nelle frequenze e soprattutto nel prolungamento a ovest verso Borgata Parella anche per fluidificare meglio la circolazione di Piazza Campanella, e all’Assessore Porcedda di mantenere con vigilanza assidua il tratto di Via Po pulito dai graffiti e dai vandalismi, retaggio di maleducazione politicizzata tipica delle persone prive di senso civico! Buon lavoro e grazie per i vostri impegni!
Duilio Saino


Ho come l’impressione che mantenere gli impegni che lei chiede sarà più facile per l’assessora Foglietta (a Gtt e nuovo ceo piacendo) che non per il suo collega di giunta Porcedda.

A.Mon.

Carabiniere ucciso
Basta buonismo con i criminali
Egregio direttore Monticone, il Carabiniere Carlo Legrottaglie, 60 anni, è stato ucciso da un rapinatore durante un inseguimento. Doveva essere il suo ultimo giorno di lavoro invece, beffa del destino, è stato l’ultimo giorno della sua vita! Lascia la moglie e due gemelle di 14 anni. Ancora una volta è stato un pregiudicato a causare la morte a un rappresentante delle Forze dell’ordine, un tale Michele Mastropietro un professionista di rapine e di assalti a portavalori. Purtroppo non è la prima volta che in quest’area della Puglia si spara contro le divise! È morto uno dei tanti uomini che ha dedicato tutta la sua vita alla nostra sicurezza, un servitore dello Stato che ogni giorno ha rischiato la propria vita per proteggere le nostre famiglie! Ogni volta, in questi casi, si celebra un funerale dì Stato, si recita una preghiera, si depone una corona d’alloro. Ma tutto questo non basta a riempire l’immenso vuoto nel cuore delle famiglie delle vittime e delle Caserme! Vogliamo finirla di perdere degli Eroi e di trovare scuse per i loro assassini? Vogliamo cambiare queste maledette leggi piene di buonismo che non servono a niente? Per questi delinquenti ci vuole l’ergastolo, non pochi anni di galera! È necessario dare più potere alle Forze dell’ordine: devono essere loro a sparare per primi e non i delinquenti perché è molto meglio che muoiano questi ultimi! Io sono molto addolorato per la morte di Carlo e sono sempre più rammaricato e triste di vivere in questa Nazione, anche se questi sono gli ultimi anni della mia esistenza. Onore all’Arma dei Carabinieri! Ciao Carlo, che Dio ti accolga in Gloria!
Claudio Cozzani

Beni pubblici
Se i giudici salvano Aska
Egregio dottor Monticone, l nostro quotidiano di oggi 13 giugno a pagina 5 mi fa venire la bile. Il TAR ha respinto il ricorso contro l’utilizzo del palazzo del Comune di corso Regina Margherita 47. Il patrimonio del Comune deve servire per lo scopo che il Comune ha nel dare servizio ai cittadini. Poi i beni che non vengono usati per gli uffici possono essere utilizzati per produrre reddito e inserire le entrate in bilancio. Visto che la giunta Chiamparino ha investito in derivati molti soldi che oggi le casse comunali sono in sofferenza, sarebbe il caso di verificare il titolo della associazione Askatasuna, se è costituita e registrata con atto pubblico e con quali finalità sociali. Poi se proprio il Comune deve mettere il bene a profitto, può fare un bando per altre associazioni con fini sociali e pagare l’affitto.
Sono presidente di una associazione sportiva dilettantistica ed utilizzo un bene del Comune pagando l’affitto per l’uso, mediante concessione d’uso non esclusivo ma con altre associazioni. Mi chiedo quale è il criterio e la procedura adottata per Askatasuna? La legge è uguale per tutti? O il Comune fa un distinguo discrezionale? Mi chiedo se i Giudici del TAR hanno approfondito la materia o se come al solito hanno usato il criterio assistito, come la pedalata di una bici con batteria. Qui ci voleva una una parata assistita. Ricordo che tutti coloro che fanno distrazione di fondi di bilancio ne devono rispondere in proprio. Ma anche qui giudice che trovi usanza che vuoi. Alla faccia del buon senso e della trasparenza. Spero in un ricordo gerarchico ad autorità sopra il TAR.
Cosimo Golia

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