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Mezzi pubblici
15 Giugno 2025 - 14:30
Immagine di repertorio
Ogni mattina, per centinaia di pendolari, il viaggio verso il lavoro si trasforma in una vera e propria odissea. La linea ferroviaria Ivrea-Chivasso-Torino, che dovrebbe essere un collegamento vitale tra le città, è ormai sinonimo di disagi, ritardi e treni soppressi. Un quadro che non solo esaspera chi viaggia, ma mette in luce un problema più ampio di efficienza e affidabilità del trasporto pubblico locale. I pendolari denunciano ritardi che vanno dai 30 ai 50 minuti, spesso a causa di passaggi a livello guasti e incroci mancati con altri treni, soppressioni non annunciate nel mezzo del percorso, e sostituzioni inesistenti per le corse cancellate.
Dieci giorni fa, l'assessore regionale Marco Gabusi ha risposto a un'interrogazione del PD difendendo la situazione della linea Ivrea-Torino, definendola generalmente positiva. Secondo Gabusi, le percentuali di puntualità sono stabili al 91% nei mesi di marzo, aprile e maggio, e i ritardi rientrano nei limiti accettabili. Tuttavia, queste dichiarazioni sembrano non riflettere le esperienze dei pendolari durante le ore di punta. Il consigliere regionale Alberto Avetta, critico verso le dichiarazioni di Gabusi, ha annunciato un'interrogazione urgente in consiglio regionale, sottolineando come un servizio ferroviario inefficiente rappresenti un freno allo sviluppo economico dei territori.
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