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Primo trimestre

Torino, congiuntura manifatturiera stagnante: solo le banche sorridono

Nel primo trimestre 2025 la produzione manifatturiera cala dell’1,7%, con forti criticità nell’automotive

Torino, congiuntura stagnante: solo le banche sorridono

La manifattura piemontese continua a vivere una fase complessa. Lo certifica la 214ª Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera condotta da Unioncamere Piemonte in collaborazione con Intesa Sanpaolo e UniCredit. L’indagine, che ha coinvolto 1.731 imprese per un totale di oltre 93mila addetti e un fatturato di circa 56 miliardi di euro, fotografa un primo trimestre 2025 ancora negativo.

Tra gennaio e marzo 2025 la produzione industriale ha subito una contrazione dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È il quinto trimestre consecutivo in cui si registra una flessione, sintomo di una crisi che appare sempre più strutturale. Il problema sono le incertezze geopolitiche, le tensioni commerciali internazionali – in particolare con gli Stati Uniti – e le debolezze interne al sistema produttivo regionale.

Il settore più colpito è quello dei Mezzi di trasporto, che registra un crollo dell’11,3%. Il comparto automotive segna un pesantissimo -31,1%, confermando lo stato di crisi di uno dei pilastri storici dell’economia piemontese. Più contenuto, ma comunque negativo, il dato della componentistica (-10,5%). Unico segnale positivo arriva dall’aerospazio, in crescita del 5,5%. In calo anche altri settori fondamentali per la regione: elettricità ed elettronica (-2,7%), tessile (-2,0%), meccanica (-1,6%) e metalli (-1,1%). Tengono meglio legno e mobile (-0,8%) e chimica-plastica (-0,6%). L’unico comparto in crescita è quello alimentare, che segna un +1,1%, confermandosi l'unico settore un minimo resiliente. In controtendenza rispetto alla produzione, gli ordinativi totali crescono dello 0,8%, trainati da una vivace domanda estera (+1,8%) che compensa un interno ancora fiacco (+0,4%). Un dato che, se confermato nei prossimi trimestri, potrebbe preludere a un’inversione di tendenza.

Il fatturato complessivo, invece, cala dello 0,3%, con l’estero (+2,6%) ancora una volta a fare da contrappeso alla flessione del mercato domestico (-2,1%). Anche l’utilizzo degli impianti scende di un punto, passando dal 63% al 62%. Le difficoltà non colpiscono in modo uniforme. Le grandi imprese (oltre 250 addetti) segnano una caduta del 6,9%, mentre micro e medie imprese registrano un calo dell’1%. Unico segmento in controtendenza le piccole imprese (10-49 addetti), che crescono dello 0,4%, mostrando maggiore agilità e capacità di adattamento. A livello provinciale, la flessione è generalizzata ma con intensità diverse. Asti segna la peggior performance (-3,5%), seguita da Torino (-3,3%), epicentro della crisi dell’automotive. Leggeri cali anche a Cuneo (-0,7%), Biella (-0,5%), Alessandria (-0,3%) e Novara (-0,2%). Tengono invece Vercelli (+0,3%) e Verbano-Cusio-Ossola (+0,1%).

Nonostante il quadro difficile, il clima di fiducia delle imprese migliora, con l’indice che sale a 87,0 punti, recuperando rispetto ai trimestri precedenti. Le aspettative per i prossimi mesi tornano ai livelli di inizio 2024. Un altro elemento di ottimismo è rappresentato dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale nelle imprese manifatturiere. Nel primo trimestre del 2025 il 9% delle aziende dichiara di utilizzare soluzioni IA, contro il 2% di fine 2023. L’adozione è particolarmente diffusa in marketing e promozione digitale (4%) e in ambiti come R&D e controllo economico-finanziario (3%).

Il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, sottolinea la necessità di un’azione coordinata: “Siamo a un bivio. Servono semplificazione burocratica, investimenti su capitale umano, un piano nazionale per l’energia e infrastrutture moderne”. Dal mondo bancario, arrivano messaggi di impegno. La Regional Manager Nord Ovest di UniCredit, Paola Garibotti, sottolinea l’importanza del supporto strategico alle PMI: “Nel primo trimestre abbiamo erogato 462 milioni di euro nel Nord-Ovest per sostenere la trasformazione digitale e l’accesso a nuovi mercati”.

Anche Intesa Sanpaolo, con il direttore regionale Stefano Cappellari, conferma un ruolo attivo nel finanziare l’innovazione: “In Piemonte, nei primi mesi del 2025 abbiamo erogato 1,2 miliardi di euro a famiglie e imprese e sostenuto progetti ESG per 780 milioni. L’intelligenza artificiale è uno dei pilastri su cui puntiamo insieme a Confindustria”.

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