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Il reportage
17 Giugno 2025 - 20:29
È diventato un luogo in cui, se non strettamente necessario, è meglio non passare. Dopo le asce a terra in pieno giorno ci sono i bambini che fanno a gara per arrampicarsi sugli alberi e tirarne giù i rami. Poi i falò, i rifiuti abbandonati e le minacce ai residenti. L’area camper del parcheggio Caio Mario di corso Unione Sovietica, Mirafiori, è ancora in balia del gruppo di rom che da più di sei mesi ne fa quello che gli pare, terrorizzando i residenti e scoraggiando chiunque mai volesse lasciare il proprio camper lì. «Ormai è deserto, al Salone del Libro di quest’anno c’erano appena sei camper, mentre gli anni scorsi c’era la coda fuori per riuscire a prendere un posto», spiega scoraggiata una residente. Anche perché, proprio per via delle continue vandalizzazioni, Gruppo Torinese Trasporti a inizio mese aveva dovuto chiudere i bagni pubblici dell’area, compreso l’accesso all’acqua potabile. Un servizio in meno per tutta - anche se ormai poca - l’utenza.
Ormai i residenti sono abituati a «subire, eppure prima era un’area tranquilla», si sfoga ancora la cittadina.
Sono tre camper - di cui uno sottoposto a fermo - e due furgoni. Entrano ed escono a loro piacimento, perché «giocano con le sbarre di accesso, forzandole», continua.
Ma anche al di fuori del parcheggio - nelle sue immediate vicinanze - sostano saltuariamente alcuni nuclei rom con veicoli al seguito, in via Rignon e in via Pernati in Momo. E non è insolito «trovarvi spazzatura o feci in giro. Ci passo tappandomi il naso», racconta la signora.
Episodi che sono al centro dell’ennesima interpellanza mossa all’assessore alla Mobilità Chiara Foglietta.
«Da febbraio, oltre alle attività standard di sicurezza, vengono forniti anche tre passaggi diurni per verificare la presenza dei veicoli e identificare eventuali soggetti abusivi. Ogni giorno, inoltre, verrà fornito un report dettagliato e in caso di problemi gravi si interverrà ulteriormente», ha replicato Foglietta, in risposta all’interpellanza dell’onorevole e consigliera in quota Lega Elena Maccanti. «Ma quando c’è stato l’ultimo falò qualche giorno fa, tra le linee di attesa, era già finito. Vorremmo arrivare a qualcosa di concreto», denuncia la residente.
Nonostante le misure intraprese, infatti, nella vita di tutti i giorni dei residenti di Mirafiori non sembra essere cambiato nulla.
«Previsto l’ammodernamento del sistema di videosorveglianza e - assicura Foglietta - ci sarà una copertura ottimizzata delle aree di sosta».
Già implementato, invece, l’impianto di automazione, «per consentire la registrazione integrata delle targhe e la gestione di white/black list. Soluzione che permetterà di inserire in black list le utenze con debiti nei confronti di Gtt o che violino il regolamento», ribadisce l’assessora.
Misure che non convincono Maccanti: «Ci vogliono azioni un po’ più coraggiose - dice -. Non è vero che non si può fare niente, è che non vi piace intervenire con i fermi amministrativi», accusa Maccanti.
Il problema, per l’interpellante, oltre all’immagine turistica della città, totalmente rovinata per chi arriva al parcheggio in occasione di un grande evento, sono anche i danni arrecati da queste persone. «Dai bagni compromessi alle sbarre di servizio vandalizzate (costate a Gtt più di 13mila euro, ndr). Bisogna attivare i servizi sociali. I bambini si arrampicano come le scimmie, camminano scalzi e rischiano di essere investiti». «Se il Comune volesse potrebbe intervenire con sgomberi e controlli», insinua infine Maccanti.
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