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Sicurezza, 23 nuove telecamere nei punti "caldi" di Torino

Via libera dalla giunta al progetto fortemente voluto dal sindaco e che riguarda, tra gli altri, i quartieri di Barriera di Milano e San Salvario

Sicurezza, 23 nuove telecamere nei punti "caldi" di Torino

Sicurezza, 23 nuove telecamere nei punti "caldi" di Torino

I torinesi chiedono maggiore sicurezza e il Comune risponde con l'aumento del numero di telecamere nelle zone "critiche" della città. Poco fa la giunta, su proposta dell’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, ha dato il via libera al progetto di fattibilità tecnico-economica per l'installazione di 23 nuove telecamere di videosorveglianza a Torino. Un progetto voluto fortemente dal sindaco Stefano Lo Russo anche in seguito ai continui confronti con prefetto e forze dell'ordine in sede di Comitato di sicurezza.

Nel dettaglio, le nuove telecamere saranno posizionate nei punti "caldi" di spaccio e malamovida, andando a implementare l'impianto già esistente per garantire una copertura più capillare del monitoraggio: Barriera di Milano, San Salvario, giardini Luigi Maiocco, piazza Bengasi, via Nizza, corso Maroncelli, via Monferrato, piazza Gran Madre di Dio.

«L’implementazione del sistema di videosorveglianza è un tema su cui come assessorato alla Sicurezza abbiamo iniziato a lavorare già da diversi mesi per rispondere ad una necessità di maggiore presidio del territorio, con un’attenzione particolare per alcune zone, individuate anche con l’aiuto dei cittadini e delle loro segnalazioni - commenta l’assessore Marco Porcedda -. Siamo soddisfatti di riuscire a presentare oggi un progetto che, nell’ambito delle competenze dell’amministrazione comunale, risponda alle necessità della città e costituirà un ulteriore supporto all’attività delle forze dell’ordine che avranno accesso alle immagini delle nuove telecamere per l’attività di prevenzione e contrasto ai reati».  

Come previsto nel Patto Sicurezza, il sistema sarà reso accessibile alla Polizia Locale e alle forze dell'ordine per azioni di contrasto ai reati. Il progetto prevede l'utilizzo di telecamere avanzate di ultima generazione, equipaggiate con più sensori e ottiche operative in parallelo. Si tratta di dispositivi che sono in grado di svolgere simultaneamente diverse funzioni, e predisposte per accogliere future implementazioni basate anche su intelligenza artificiale e algoritmi di analisi delle immagini. Per la copertura economica del progetto - che ha un costo di 250mila euro - verrà richiesto un finanziamento ministeriale.

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