Alle 23:25 di lunedì 23 giugno, un razzo Falcon 9 ha solcato il cielo di Vandenberg, in California, trasportando in orbita terrestre sette satelliti HEO (Hawk for Earth Observation). È la prima volta che in Europa viene messa in orbita, con un singolo lancio, una formazione così numerosa di satelliti appartenenti a un’unica costellazione pubblica. A firmare l’impresa è Argotec, azienda torinese in prima linea nella corsa allo spazio made in Italy.
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«È una grande soddisfazione», ha dichiarato David Avino, CEO e fondatore di Argotec, «assistere a distanza di pochi mesi a un nuovo lancio. Le incognite sono sempre molte, soprattutto se ci sono così tante variabili: produzione, timing, trasporto, test, lancio, tutto moltiplicato per sette. Un impegno che coinvolge l’intera squadra, con l’obiettivo di offrire all’Italia strumenti d’avanguardia per monitorare il nostro Pianeta».
Finanziata con oltre un miliardo di euro provenienti dal PNRR e da fondi nazionali, IRIDE è destinata a diventare «la più importante costellazione italiana per l’osservazione della Terra e una delle più ampie in Europa», come ha sottolineato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente. «Questo è un traguardo rilevante per l'importanza strategica che il progetto ha su diversi fronti. Le attività di IRIDE ci permetteranno di studiare i cambiamenti climatici, proteggere il territorio e rafforzare la sicurezza nazionale».
I satelliti, già operativi, si aggiungono a Pathfinder, il primo esemplare della costellazione, lanciato il 14 gennaio scorso. «La costellazione IRIDE comincia a prendere forma concreta in orbita», ha aggiunto Valente. «È un risultato che testimonia il livello di competenza raggiunto dalla nostra filiera industriale, capace di completare in tempi record un programma sfidante e articolato».
Grande entusiasmo anche da parte dell’ESA. «Siamo orgogliosi di annunciare il successo del lancio dei satelliti HEO», ha dichiarato Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’agenzia europea. «Questo traguardo rappresenta un passo importante per il programma IRIDE, i cui dati potranno supportare la tutela del nostro pianeta, la gestione delle risorse e la sicurezza globale. Ringrazio tutti i team coinvolti, in particolare Argotec, Officina Stellare, Exprivia e le altre realtà che hanno contribuito alla realizzazione di questa costellazione».
Il futuro è già in cantiere. Entro il 2026, Argotec prevede di realizzare fino a 25 satelliti, tutti dotati di sensori ottici multispettrali capaci di acquisire immagini in diverse lunghezze d’onda, sia nel visibile che nel vicino infrarosso. «Se anche un passo conta, oggi ne abbiamo fatti sette», ha concluso Avino.
Una notte da record, che proietta l’Italia tra i leader europei del settore spaziale. Ma soprattutto, un investimento in conoscenza, autonomia e capacità di lettura del nostro mondo. Dallo spazio, con precisione tutta italiana.
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