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IL FATTO

Francesco, 15 anni e mille sogni: spezzati su un monopattino

Sotto shock l'uomo che l'ha investito. Dennis, il fratello del ragazzo: "Vogliamo giustizia"

Francesco, 15 anni e mille sogni: spezzati su un monopattino

Francesco con la sua famiglia

Dennis ha la voce rotta. Non riesce ancora a realizzare che suo fratello sia morto. «Era un ragazzo educato, gentile» sussurra. Francesco Arauco aveva solo 15 anni: domenica pomeriggio è stato investito mentre si trovava a bordo del suo monopattino. È successo in via Breglio: un notaio era alla guida della sua Mercedes e ha colpito Francesco. L’uomo ha dichiarato che il ragazzo «gli è volato addosso di colpo». I testimoni presenti sul posto hanno detto che la berlina andava «a una velocità piuttosto moderata». Dopo l’impatto Francesco è stato soccorso immediatamente, sia dal notaio che dai sanitari del 118: non ce l’ha fatta, è morto poche ore dopo, al Giovanni Bosco.

Francesco (a destra) e Dennis


Il ragazzo abitava in Borgo Vittoria. «Sognava di fare il rapper. Ascoltava Simba La Rue, Babygang e Fabri Fibra» continua Dennis, 10 anni in più di Francesco, che aveva un’adorazione per la madre: «l’aiutava in tutti i modi possibili, cucinava, puliva in casa». Quel maledetto pomeriggio Francesco si era rivolto proprio alla mamma prima di uscire, le aveva raccomandato di riposarsi. «Io e lui, insieme, facevamo pugilato». Chi era più forte dei 2? Dennis accenna l’unico mezzo sorriso della conversazione «non facevamo sparring tra noi, ci allenavamo insieme. Francesco era forte. Era anche bravo a giocar a calcio» ricorda ancora. Tra i desideri che il 15enne non ha fatto in tempo ad esaudire ce ne sono ancora due: avrebbe voluto imparare a fare il pizzaiolo e aveva una passione per i cani. In particolare i Pitbull «non ne abbiamo mai preso uno: gli avevamo spiegato tante volte che sono cani bellissimi, ma sono tanto impegnativi». La mamma di Francesco, Jenny, è a pezzi. «Non ho più una sola lacrima da versare: le ho finite tutte». Una tragedia, quella del 22 giugno, che ha segnato una famiglia: erano arrivati dal Perù quando il ragazzo aveva appena sei mesi. Francesco era il secondo di tre figli, come si vede in una foto che li ritrae tutti insieme. «e ora vogliamo solo che venga fatta giustizia. Chi ha ucciso Francesco deve pagare» conclude Dennis.
Il notaio, difeso dall’avvocato Francesco Crimi, è sceso subito dalla sua vettura. Dietro di lui c’era una macchina guidata da un’infermiera. L’uomo è stato sottoposto ai test su droghe e alcol ed è risultato negativo. È indagato - praticamente per atto dovuto - dalla Procura di Torino: omicidio stradale. L’ultimo incidente mortale che vedeva coinvolto un giovane sul monopattino è accaduto a marzo scorso, in via Chiesa della Salute all’angolo con via Coppino. Anche lui, come Francesco, non indossava il casco.

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