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29 Giugno 2025 - 10:40
Inaugurazione Cartier nel 2023
A Torino, nel quartiere Rebaudengo, una delle strade che portano a un’importante fabbrica di alta gioielleria ha appena cambiato volto. Non grazie a un intervento pubblico, ma grazie a un investimento diretto dell’azienda stessa. Cartier, la storica maison del lusso, ha infatti deciso di finanziare il rifacimento di via Ramazzini, proprio davanti al suo stabilimento torinese, spendendo 185 mila euro. E lo ha fatto in silenzio, senza post sui social né comunicati stampa.
Con questi fondi sono stati riasfaltati i tratti più danneggiati della strada, sistemati i marciapiedi, aggiunti due specchi parabolici per la sicurezza e installati tre dossi. Un’operazione mirata, concreta e — soprattutto — interamente a carico dell’azienda.
Quello di Cartier non è un caso isolato. A Torino, da qualche anno, è in corso una sorta di alleanza tra pubblico e privato per migliorare spazi urbani ed edifici. Già dal 2007, il Comune aveva avviato un programma di sponsorizzazioni per interventi su giardini, aree gioco e spazi pubblici. Ma è solo dal 2022, con il rilancio voluto dal sindaco Stefano Lo Russo, che queste collaborazioni hanno preso davvero piede.
Per incentivare questa sinergia, Torino ha lasciato aperti fino al 2026 due bandi permanenti: uno per eventi e iniziative culturali (come la festa di San Giovanni sponsorizzata da Fiat con 1,4 milioni di euro), e uno per la riqualificazione di strade, piazze, parchi e impianti sportivi.
Molti interventi si concentrano in zone strategiche per gli sponsor. Come piazzale Valdo Fusi, in fase di restyling grazie a 205 mila euro offerti dal comitato ViviTorino — un gruppo di residenti facoltosi che ha chiesto di restare anonimo. Oppure come piazzetta Maria Teresa, che verrà inaugurata il 16 luglio dopo essere stata sistemata con i fondi della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali (184 mila euro).
Non mancano i grandi investimenti: la Compagnia di San Paolo e Reale Mutua hanno finanziato il recupero di corso Siccardi — un viale centrale — con oltre un milione di euro. In quell’area hanno sede uffici, istituzioni e il Collegio Carlo Alberto.
Anche quartieri periferici beneficiano di queste sponsorizzazioni. La stessa Consulta ha sostenuto la riqualificazione dei giardini di via Mascagni, dei campi sportivi Pietra Alta e del giardino scolastico della scuola Chagall. Un modo per portare decoro e vivibilità anche nelle aree meno centrali.
E c’è chi alza ulteriormente l’asticella: la società milanese One ha appena stanziato un milione di euro per il restauro della Gran Madre. In cambio avrà diritto a esporre una maxi-pubblicità (affittata a Fiat), ma si tratta comunque di un contributo importante.
A differenza di operazioni mediatiche come il restauro del Colosseo sponsorizzato da Tod’s, qui a Torino si preferisce agire con discrezione. Niente fanfare. I benefattori torinesi, come Cartier o i comitati locali, operano sotto traccia. Forse per cultura sabauda, forse per buon gusto.
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