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IL REPORTAGE
29 Giugno 2025 - 09:22
Il termometro aveva già superato i 30 gradi all’ora di colazione, ieri. E se alle nove del mattino c’era chi andava per mercati rionali e passeggiava con il cane, solo un’ora dopo la città sembrava deserta. La metropolitana viaggiava praticamente vuota: all’ora di pranzo i fast food non avevano un tavolo libero. In piazza San Carlo camminava una coppia, mano nella mano. Coraggiosi sotto il sole, innamorati e troppo felici per badare alle temperature. Pochi altri presenti sceglievano di stare sotto i portici. Qualche turista con la cartina in mano.
Torinesi? Si contavano su due mani. Ma allora dove erano finiti tutti? Tralasciando chi ha scelto di trascorrere la giornata a casa, con il condizionatore o il ventilatore puntato addosso, e chi ha trovato un posto in piscina (molte non sono ancora aperte), le fontane e i parchi sono state le mete preferite dei giovanissimi. «Ma in centro non c’è nessuno, non sembra sabato» spiegava Maria, artista di strada ucraina che si sta esibendo in piazza Carignano «all’ombra, rigorosamente. La musica è l’unica cosa che riesce a non farmi pensare al caldo», racconta.
Centri commerciali presi d’assalto, come quello a due passi dalla fermata della metro Fermi: complice l’aria condizionata «e lo shopping! Io mi consolo così, devo lavorare e non posso andare al mare», dice Sara, occhiali da sole grandi, elegante e sofisticata nonostante le temperature fuori: «Sono brasiliana: lascia che dica una cosa, a Rio De Janeiro non fa tutto questo caldo, Torino è afa pura».
C’è chi, invece, preferisce stare a casa con le serrande abbassate. «Ci sono state estati più calda di questa, Oggi sono venuta al supermercato perché il frigo era vuoto», racconta Marina, 70enne dalla voce squillante e gli occhi blu. Nella sua borsa della spesa ci sono l’insalata verde, della mozzarella, dei pomodori «e i tomini: li preparerò con un filo d’olio, un pizzico di pepe o peperoncino e del sale. Facile, veloce e soprattutto un piatto estivo sfizioso». Marina non mangia carne da 43 anni: «L’ultima bistecca è stata quando allattavo mia figlia. In estate consigliano di consumare frutta e verdura: per me è un piacere», prosegue la donna, ma «per il portafogli, un po’ meno. Fate un giro nelle corsie dedicate all’ortofrutta e guardate come hanno aumentato i prezzi».
Fuori dal parco commerciale, in un momento di relax, c’è Annamaria: un enorme cappello di paglia su una lunga chioma castana. Sta fumando una sigaretta per poi entrare. Ma in questo caso non c’entrano le temperature torride. Annamaria è corsa dal parrucchiere: «Ieri sera ho combinato un gran pasticcio, ho provato a farmi la tinta ai capelli da sola. Guarda, sono a chiazze: domani ho anche una cerimonia e così non posso proprio presentarmi», confida tra l’imbarazzato e il divertito. Si è fatta accompagnare da Gianni: «Io odio i centri commerciali: oggi me ne sarei andato volentieri in montagna o almeno al lago, mi piace pescare e almeno fuori città tira un filo d’aria, ma sai come funziona, alla fine comandano sempre le donne», scherza. Annamaria lo incalza: «E a proposito, già che siamo qui vado a vedere i costumi da bagno», ridacchia.
E nei centri commerciali alla ricerca di frescura ci va anche Christian, 20 anni e una grande passione per il rap, ma solo quando è libero dal lavoro, «invece, quando ho abbastanza tempo per farlo, faccio una scappata al mare!».
Al tavolo della bocciofila Concordia tra una partita a Ramino e un’acqua tonica, si discute di come stia cambiando il clima. E’ davvero, come dicono, il week end più caldo degli ultimi anni? «Secondo me sì», risponde Nicodemo, 70 anni, la camicia azzurra aperta sul petto. «Io cerco di passare il tempo. Sto con gli amici, la sera me ne vado a passeggiare. Poi torno a casa e dormo tranquillo». Marco, invece, senza climatizzatore non prende sonno. Massimo svela il suo “piccolo segreto”: «Bagnare spesso polsi e nuca alla fontana. Climatizzatore? No grazie. Quando si entra in un posto fresco sicuramente la sensazione è quella del sollievo, ma una volta fuori si boccheggia». Polo verde, 87 anni, Carlo è quello che segna anche i punti della partita. «Giocare a ramino con gli amici, all’ombra, ecco cosa faccio. E lasciatemi dire: quando ero giovane io, avevamo la neve a quattro metri e le estati roventi...».
Vicino a lui il cuneese Mario indossa un’elegante camicia bianca: «Io il caldo non lo soffro. Sembra strano, ma la sera mi corico con la canottiera di lana», racconta porgendo la mano perché tutti possano sentire la temperatura della sua pelle. Fresca. Due battute calcistiche, l’eterno conflitto tra i tifosi del Toro e quelli della Juventus, arrivano i ragazzi che lavorano alla Concordia e tutti insieme fanno una foto ricordo per il giornale. Generazioni diverse sotto lo stesso cielo, con 35 gradi, eppure a nessuno manca il sorriso o la voglia di stare insieme. «Non c’è caldo che tenga».
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