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la denuncia del siulp

La polizia torinese “perde” altri agenti: «Gli uffici ormai sono al limite del delirio»

Saldo negativo tra gli agenti trasferiti lontano da Torino e chi arriva da altre parti d’Italia per sostituirli

La polizia torinese “perde” altri agenti: «Gli uffici ormai sono al limite del delirio»

La polizia torinese “perde” altri agenti: «Gli uffici ormai sono al limite del delirio»

Un’altra decina di poliziotti in meno in provincia di Torino. È il “saldo” tra gli agenti trasferiti lontano da Torino e chi arriva da altre parti d’Italia per sostituirli e rinforzare l’organico.

A denunciare «il gioco delle tre carte» che aggrava la situazione di una provincia dove la carenza organica della Polizia di Stato è ormai strutturale, è Eugenio Bravo, segretario provinciale del sindacato del Siulp. «E il personale rimasto, spesso ridotto all’osso, lavora in condizioni che ricordano una catena di montaggio». «Non possiamo non sottolineare - rincara Bravo - come la sicurezza e la tutela del personale debbano camminare di pari passo con un’adeguata consistenza degli organici, che rappresentano non solo un presidio di legalità, ma anche una condizione imprescindibile per garantire efficienza, efficacia operativa e risposta tempestiva ai bisogni dei cittadini. Negli uffici - passaporti, immigrazione, porto d’armi, denunce e amministrativi - si lavora in condizioni al limite del delirio. Le code sono infinite, la pressione è insostenibile».

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