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IL CASO
05 Luglio 2025 - 12:00
«Sì, l'esplosione di via Nizza sia stata dolosa». Poche parole, ma pesanti, quelle pronunciate da Enzo Ruvolo, amministratore del condominio sventrato nella notte tra domenica e lunedì. Una dichiarazione che conferma quanto già sospettavano gli inquirenti: l’incendio che ha ucciso Jacopo Peretti, potrebbe essere stato provocato volontariamente. A prendere in mano l’indagine è ora la Squadra mobile della questura, che ha rilevato il fascicolo dai vigili del fuoco e dagli agenti del commissariato Barriera Nizza. L’inchiesta, coordinata dalla pm Chiara Canepa, si muove su un terreno sempre più chiaro: non un guasto, non una fuga di gas, ma un gesto deliberato. Le iniziali ipotesi di disastro o omicidio colposo sono ormai superate da un orientamento che punta alla matrice dolosa. La deflagrazione, avvenuta intorno alle 3.10 del mattino in via Nizza 389, ha spazzato via tre appartamenti all’ultimo piano di un palazzo in una delle zone più densamente popolate della città. Uno di quegli alloggi era proprio quello di Peretti, unico deceduto nella tragedia. Intanto poche famiglie sono potute tornare nei loro appartamenti. Altri inquilini potranno rientrare a casa a metà della prossima settimana.
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