Cerca

IL DRAMMA IN VIA NIZZA

«Abbiamo perso tutto, pure le medicine». E sette famiglie sono già rientrate a casa

Mohamed Ragab e la sua famiglia dal prossimo lunedì sono in strada

«Abbiamo perso tutto, pure le medicine». E sette famiglie sono già rientrate a casa

Dopo l’esplosione che ha devastato il palazzo di via Nizza 389 a Torino, Mohamed Ragab racconta il dramma che ha colpito la sua famiglia. «Abbiamo perso tutto, non abbiamo neanche medicine e i vestiti». Sua figlia, 6 anni, ferita nell’esplosione, è stata dimessa dall’ospedale Regina Margherita: «Grazie a Dio almeno stiamo tutti bene» dice il padre, pensando al vicino di casa, Jacopo Peretti, 35 anni, morto nell’incidente. Il palazzo, al quinto e ultimo piano, è stato cancellato dall’esplosione delle prime ore di lunedì, lasciando molti residenti senza un tetto e senza la certezza di poter tornare a casa. I lavori di messa in sicurezza sono iniziati subito, ma i tempi per il rientro si annunciano lunghi, come già accaduto dopo precedenti emergenze simili in città. «L’appartamento è andato distrutto, tutto è bruciato. Mia moglie ha un’invalidità del 75% e poco prima avevamo ritirato i 6mila euro della sua pensione di invalidità, accumulati da gennaio 2024. Tutto è andato perso, insieme agli ori di mia moglie e ad altri 2mila euro che avevo messo da parte». La famiglia è stata ospitata all’hotel Giada di via Barbera, ma «possiamo restare solo fino a lunedì, poi dovremo pagare. Ma con quali soldi? Io lavoro solo una volta a settimana e viviamo con un assegno di inclusione dopo aver pagato 500 euro al mese per anni in un appartamento piccolo e senza ascensore». Le indagini sull’esplosione sono in corso. La procura di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, lesioni colpose e disastro colposo, affidato alla pm Chiara Canepa. Ancora non è stata accertata la causa della tragedia, ma sono state trovate bombole di gas negli edifici interessati. Tra i superstiti anche la donna che abitava nell’appartamento esploso, attualmente in vacanza all’Isola d’Elba, che ai cronisti ha raccontato: «Ho evitato l’esplosione per caso. Quella notte sarei dovuta essere a casa, ma ho rimandato il viaggio di una settimana». Intanto, sette famiglie sono già rientrate nelle loro abitazioni: sono di nuovo agibili sette appartamenti, uno al piano terra, due al primo piano, due al secondo e due al terzo all’interno 6. Si sta lavorando per rendere accessibili i primi piani dell’interno 10 e per riaprire la strada in condizioni di sicurezza.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.