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Cultura & Società
07 Luglio 2025 - 07:40
L’appuntamento è per martedì 8 luglio alle 10, alla sede del Ministero della Cultura a Roma. Qui si ritroveranno Martina Bagnoli, che ha diretto per due mandati le Gallerie Estensi di Modena e Ferrara; Benedetto Luigi Compagnoni, attualmente alla guida dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno; Andreina Contessa, reduce dalla direzione del Castello di Miramare di Trieste; Paola D’Agostino, ex direttore del Museo del Bargello di Firenze; Mario Epifani, attuale direttore del Palazzo Reale di Napoli; Luigi Gallo, che ha diretto la Galleria Nazionale a Urbino e la Direzione Regionale Musei Marche; Flaminia Gennari Santori, per due mandati direttore delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma; Tiziana Maffei, alla guida della Reggia di Caserta; Filippo Luigi Stefano Masino, attuale direttore delle Residenze Reali Sabaude e della Direzione Regionale dei Musei Nazionali del Piemonte; Marta Giuseppina Ragozzino, fino a un anno fa a capo della Direzione Musei Regionali della Campania.
Sono loro i dieci candidati in lizza per il posto di direttore dei Musei Reali di Torino. Tutti italiani, nessun straniero - benché quello del Mic, pubblicato a febbraio, sia stato un bando internazionale -, quasi tutti provenienti dalla struttura ministeriale o già direttori di musei autonomi. Caratteristiche, queste, comuni anche ai candidati degli altri quattro grandi musei autonomi statali per cui sono in corso le selezioni (la Galleria dell’Accademia e il Museo del Bargello a Firenze, il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli).
Gli aspiranti direttori dovranno sostenere un colloquio individuale con una Commissione scientifica la quale li valuterà e, dopo una scrematura, sottoporrà al ministro della Cultura Alessandro Giuli una “terna” di nomi. Spetta, infatti, direttamente all’inquilino del Collegio Romano (dal momento che dal luglio 2023 i Musei Reali sono stati riconosciuti di prima fascia) la nomina di chi per i prossimi quattro anni guiderà il complesso museale torinese.
«Chi arriverà dovrà sapere cogliere l’eredità di un percorso virtuoso partito da lontano - commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Torino Rosanna Purchia -, prima con Enrica Pagella e poi con la nomina ad interim di Mario Turetta. Entrambi hanno fatto un lavoro straordinario per un patrimonio culturale davvero importante per la nostra città che merita di essere valorizzato al meglio».
«Sono sicuro che il nuovo direttore sarà una persona preparata e competente» afferma Turetta, che ha ricoperto dal 2024 questo ruolo come incarico aggiuntivo al suo principale lavoro al Ministero a Roma quale capo Dipartimento delle Attività culturali». E aggiunge: «Il direttore avrà l’opportunità di guidare una delle istituzioni museali più importanti d’Europa in una fase di straordinario sviluppo. Uno straordinario complesso sul quale abbiamo molto lavorato e investito in questi anni».
Tra i progetti più ambiziosi, sottolinea, «il recupero delle Serre Reali, finanziato con 12 milioni di euro. Gli eleganti padiglioni del primo Novecento diventeranno nei prossimi tre anni un nuovo polo di servizi per il pubblico e per i dipartimenti museali, con spazi espositivi, depositi climatizzati, un laboratorio di restauro e sale per eventi».
Un complesso, quello dei Musei Reali, che vanta, tra Palazzo Reale, Biblioteca Reale, Armeria Reale, Museo di Antichità, il pian terreno di Palazzo Chiablese e la Cappella della Sindone, un patrimonio di oltre 400 mila opere, 3 chilometri di percorso espositivo con 50mila metri quadri espositivi e 7 ettari di giardini. Un’istituzione che Turetta conosce molto bene, avendo lavorato fin dal 2004 alla sua costituzione, formalizzatasi poi nel 2015, e avendola guidata per quest’ultimo anno e mezzo. Un museo in continua crescita.
«Per darvi un’idea - è ancora Turetta -, nel 2015 i visitatori erano 307mila, nel ‘22 quasi erano 458mila e nel ‘23 più di 626 mila. Nel 2024 c’è stato il record assoluto: più 726 mila biglietti emessi, con un incremento del 16 percento, superiore alla media nazionale». E aggiunge: «I Musei Reali hanno il potenziale per diventare un laboratorio di innovazione. Le possibilità spaziano dalla realtà aumentata per percorsi personalizzati, all’uso dell’intelligenza artificiale per migliorare l’accessibilità cognitiva e fisica, fino all’implementazione di big data per ottimizzare la gestione dei flussi di visitatori».
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