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la solidarietà

Via Nizza: la scuola e il quartiere si mobilitano per la figlia di Mohamed

La bimba, che ha sei anni, deve frequentare la prima elementare in via Sidoli. Ma la sua famiglia ha perso tutto nell'esplosione

Via Nizza poche ore dopo il disastro

Via Nizza poche ore dopo il disastro

Via Nizza, otto giorni dopo il dramma dell’esplosione. Si è messa in moto anche la macchina della solidarietà. Per la figlia di Mohamed Ragab, che l'anno prossimo frequenterà la prima elementare all'istituto comprensivo di via Sidoli, e che è rimasta ustionata a seguito dell'esplosione, è infatti iniziata una raccolta fondi. A lanciarla, una delle maestre di via Sidoli che avrà la bimba, che oggi ha sei anni, come allieva il prossimo anno a scuola. A Mirafiori Sud si stanno raccogliendo vestiti e scarpe per la piccola, e anche per i genitori, che hanno perso tutto a seguito dell'incendio in via Nizza. Mentre l'istituto comprensivo ha deciso di donare il materiale scolastico.

Intanto sulla piattaforma GoFundMe ha già superato i 6mila euro la campagna di crowdfunding per Elena e Alessandro, due fidanzati 24enni che hanno perso la casa dopo la follia di Giovanni Zippo. E poi c’è un’altra famiglia che si ritrova a fare i conti: quella di Robert, il 12enne che ha trascorso diverse ore dopo la tragedia in terapia intensiva, il 35 percento delle ustioni sul corpo. Nicoleta, sua madre, vive tra il reparto del Regina Margherita e la scuola Re Umberto I, dove il Comune di Torino ha allestito un punto di appoggio per gli sfollati. La famiglia di Robert - che conta quattro persone, lui compreso - si è rivolta all’avvocato Alessandro Dimauro, il quale ha accettato l’incarico della difesa «Non esiste una somma che possa risarcirli per cosa stanno passando: sono una famiglia molto unita, fortunatamente. Ma hanno perso tutto», riflette Dimauro. Robert ha un terzo del corpo coperto di ustioni. Ogni giorno gli vengono cambiati i bendaggi. Dovrà sottoporsi a diversi interventi chirurgici.

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