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Torino, perquisizioni e denunce per imbrattamenti e danneggiamenti a sedi istituzionali

Quattro persone indagate per reati legati agli episodi del 6 giugno e 3 luglio 2025. Coinvolte le sedi di Fratelli d’Italia e della Rai

Torino, perquisizioni e denunce per imbrattamenti e danneggiamenti a sedi istituzionali

Coinvolte le sedi di Fratelli d’Italia e della Rai

Nella mattinata del 9 luglio 2025, la Polizia di Stato di Torino ha eseguito quattro perquisizioni domiciliari su delega della Procura della Repubblica, nell’ambito di un’indagine avviata a seguito di danneggiamenti avvenuti in città nelle scorse settimane. I quattro soggetti, indagati a vario titolo, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per i reati di danneggiamento, imbrattamento, minacce aggravate e travisamento (occultamento del volto durante manifestazioni).

L’indagine, condotta dalla Digos, riguarda due distinti episodi. Il primo risale al 6 giugno 2025, quando l’ingresso della sede di Fratelli d’Italia in via Martorelli 26/A è stato imbrattato con scritte e simboli riconducibili a proteste di matrice antagonista. Il secondo episodio si è verificato il 3 luglio, durante un corteo svoltosi nel centro cittadino, nel corso del quale sono state imbrattate l’area esterna dell’Auditorium Rai in via Rossini e la sede principale della Rai in via Verdi 14.

Secondo gli inquirenti, uno degli indagati sarebbe coinvolto in entrambi gli episodi. Le manifestazioni del 3 luglio erano legate all’apertura del procedimento penale a carico di 19 persone accusate di devastazione, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale per i fatti avvenuti il 4 marzo 2023, durante un corteo nazionale a Torino in solidarietà con l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al regime di 41 bis.

L’articolo 639 del Codice penale prevede sanzioni per il reato di imbrattamento e deturpamento di cose altrui, aggravate se il fatto riguarda edifici pubblici o sedi istituzionali. Il danneggiamento e le minacce aggravate, in particolare nei confronti di rappresentanze politiche, configurano reati perseguibili d’ufficio. Il travisamento durante manifestazioni pubbliche è inoltre vietato dalla legge n. 152 del 1975, che vieta l’occultamento del volto in contesti potenzialmente idonei a turbare l’ordine pubblico.

Le perquisizioni, finalizzate all’individuazione di ulteriori elementi utili alle indagini, sono state condotte in presenza di personale tecnico della Polizia Scientifica. L’attività è ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi, inclusa l’identificazione di altri partecipanti agli episodi contestati. Al momento non risultano arresti, ma i soggetti denunciati saranno sottoposti alle determinazioni dell’autorità giudiziaria nelle prossime settimane.

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