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LA SENTENZA
11 Luglio 2025 - 17:42
Quattro anni di carcere. È la pena inflitta dal tribunale di Torino a Lorenzo Venera, in arte Amnesia, rapper torinese ed ex concorrente del programma “Amici”, accusato di maltrattamenti contro la sua ex compagna. La condanna è stata pronunciata nei giorni scorsi da una corte presieduta dalla giudice Elisabetta Chinaglia, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Barbara Badellino. L’imputato, 36 anni, originario di Grugliasco, era già agli arresti domiciliari a seguito della denuncia presentata dalla donna, 30 anni, che ha parlato di anni di aggressioni, minacce e intimidazioni. La vittima ha ricostruito in aula sei anni di violenze, dal 2018 al 2024, raccontando episodi ricorrenti di pugni, strattoni e, in almeno un’occasione, un tentativo di strangolamento. In un episodio in particolare, riferisce, Venera l’avrebbe colpita con un pugno al labbro. Uno degli elementi più gravi emersi nel processo è legato a una frase che l’uomo le avrebbe ripetuto più volte: «Sarai la nuova Giulia»,con un chiaro riferimento a Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, entrambe uccise dai loro compagni. Una minaccia, secondo la denuncia, pronunciata almeno due volte. La donna ha anche riferito che l’imputato le diceva che l’avrebbe ammazzata, che “un incidente sarebbe potuto sempre capitare”, e che avrebbe potuto manometterle l’auto. Venera è stato difeso dall’avvocato Roberto Saraniti. Ma per la corte gli elementi raccolti nel corso del procedimento sono stati sufficienti a emettere una condanna a quattro anni di reclusione.Non è la prima volta che il rapper, noto con il nome d’arte Amnesia, finisce in tribunale.
Classe 1988, Venera si avvicina giovanissimo al mondo del rap, iniziando a scrivere e registrare tra il 2007 e il 2008. Nel 2013 entra nella scuola di Amici di Maria De Filippi, ma resta nel programma solo per pochi giorni. Appare durante una sfida andata in onda il 7 febbraio, poi abbandona la trasmissione per “motivi personali”. Secondo alcune voci, l’uscita improvvisa sarebbe stata legata a una lite con un’altra concorrente, Greta.
Nel 2014, la carriera musicale subisce una battuta d’arresto. I carabinieri di Trofarello, dopo diverse segnalazioni per un sospetto via vai, perquisiscono il suo appartamento a Torino e trovano: 30 ovuli di hashish, 29 ovuli di marijuana, una pianta di cannabis alta 115 cm e un bilancino di precisione. Venera, allora 26enne e incensurato, finisce agli arresti domiciliari per produzione e spaccio di droga. Ma non è tutto. Sempre nel 2014, Venera viene anche condannato in via definitiva a tre anni di carcere per tentata violenza sessuale nei confronti di un’altra donna. La nuova condanna a 4 anni per maltrattamenti rappresenta quindi l’ultimo anello in una lunga catena giudiziaria.
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