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la torino che cambia
16 Luglio 2025 - 09:40
Nel cuore della vecchia Torino, dove le strade acciottolate raccontano ancora storie di epoche passate, il Quadrilatero Romano sta attraversando un cambiamento profondo. Un tempo zona popolare e animata, oggi è al centro di una trasformazione che sta modificando radicalmente il suo volto. Motivi principali del mutamento sono gli affitti brevi, che negli ultimi anni hanno conosciuto un'espansione senza precedenti, ridefinendo gli equilibri tra turismo, residenzialità e commercio locale.
Nella sola area del Quadrilatero si contano circa 900 annunci di Airbnb per chilometro quadrato, un numero che rappresenta da solo circa il 10% di tutta l'offerta di affitti brevi presente a Torino. Un boom iniziato già prima della pandemia, ma che post-Covid ha visto un'accelerazione, complice anche un mercato immobiliare sempre più attratto dalla rendita turistica.
Nel giro di poco più di un decennio, il Quartiere ha visto cambiare la sua identità. Dal 2010 al 2021, il numero di appartamenti offerti su Airbnb è quasi triplicato, passando da 318 a 951. Una crescita che ha inevitabilmente avuto un impatto anche sul paesaggio urbano: e vetrine di negozi di alimentari, botteghe artigiane e piccoli esercizi commerciali hanno lasciato il posto a ingressi anonimi di nuovi appartamenti ristrutturati per accogliere turisti. Molti residenti storici lamentano il cambiamento del volto del quartiere e la perdita della coesione sociale. “Il quartiere sta diventando una vetrina per turisti con il rischio di perdere la sua anima”, commenta Antonietta Altamore, consigliera PD della Circoscrizione 1.
Non si tratta solo di una trasformazione estetica, ma di una vita quotidiana segnata dal cambiamento. Con meno residenti stabili, sono inevitabilmente calati anche i servizi di prossimità: scuole, farmacie, mercati e trasporti pubblici sono sempre meno efficiente e sempre più rari. Alcuni locali storici hanno chiuso i battenti per far posto alle nuove attività pensate per una clientela di passaggio.
Ad aggravare la situazione ci si mette l’inflazione dei prezzi immobiliari, che sta spingendo fuori dal quartiere giovani coppie, studenti e famiglie impossibilitati a sostenere i costi degli affitti tradizionali. Quello che sta andando a delinearsi è un centro storico vuoto, vissuto solo temporaneamente, senza una vera comunità residente e scarno di radici.
Cresce intanto il dibattito sulla soluzione più adatta a regolare l’espansione degli affitti brevi: la proposta più discussa arriva da Francesco Chiodelli, docente universitario, che parla dell'istituzione di una sorta di "zona rossa" nel centro città, in cui sia vietata l'apertura di nuovi Airbnb o strutture simili. Una misura di questo tipo è già stata adottata a Firenze, dove il Comune ha deciso di tutelare alcune zone sensibili del centro storico dal rischio di un turismo estremo.
Il futuro del Quadrilatero Romano dipende da un equilibrio delicato. Il turismo, si sa, porta ricchezza, visibilità e investimenti, ma se non gestito rischia di svuotare i quartieri, trasformandoli in zone di passaggio.
E' indubbio che gli affitti brevi abbiano dato la possibilità alla riqualificazione di alcuni spazi altrimenti abbandonati, ma senza una strategia i benefici restano per pochi e la città rischia di perdere pezzi della sua identità.
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