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Escono di casa e trovano uno sconosciuto addormentato sul pianerottolo. «A Barriera e Aurora ormai è la normalità»

Nuova emergenza in periferia a causa dei senzatetto che si introducono nei palazzi per dormire sui pianerottoli

Escono di casa e trovano uno sconosciuto addormentato sul pianerottolo. «A Barriera di Milano ormai è la normalità»

Escono di casa e trovano uno sconosciuto addormentato sul pianerottolo. «A Barriera di Milano ormai è la normalità»

Il problema dei senzatetto a Torino sta scappando di mano. Purtroppo ormai non si fa quasi più caso a persone che invece avrebbero bisogno di un aiuto e che si trovano accampate un po' ovunque: dalle fabbriche dismesse ai portici del centro città, sotto i ponti, sulle panchine, in giardini e parchi. Adesso però il problema sta arrivando direttamente alle porte delle nostre case o, per meglio dire, sui pianerottoli.

«L'altra mattina abbiamo aperto la porta e ce lo siamo trovato lì, addormentato sul pianerottolo, con tanto di cuscino di fortuna» raccontano gli inquilini del palazzo di via Cuneo 4, mostrando la foto di un giovane - poi cacciato - che si è "accampato" su un pianerottolo dopo essersi introdotto nelle scale. Ancora una volta è la periferia nord a fare da "apripista" a una nuova emergenza: da un lato, per chi è costretto a dormire in strada, dall'altro per la sicurezza e il decoro dei condomini che rischiano di diventare una sorta di dormitorio. Infatti quello di via Cuneo a quanto pare non sarebbe un episodio isolato: «Capita sempre più spesso, sia ad Aurora che a Barriera di Milano».

Della vicenda si interessa anche la politica. «Il degrado che si continua a verificare in via Cuneo - sottolinea Daniela Rodia (Lega), consigliera in Circoscrizione 7 -, rende necessario un impegno tempestivo e risolutivo attraverso il controllo degli stabili. La presenza costante di persone che occupano scale e androni sta creando un ambiente insostenibile per i residenti. È inaccettabile che i cittadini debbano esporsi a rischi personali per allontanare individui che, di fatto, impediscono il libero accesso e compromettono la sicurezza e la tranquillità all'interno degli stabili. Questa situazione non solo mina la serenità quotidiana, ma espone i residenti a potenziali pericoli».

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