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classifica università
17 Luglio 2025 - 14:25
Campus Einaudi dell'Università degli Studi di Torino
Il Censis ha pubblicato l’edizione 2025 della sua classifica annuale sulle università italiane, elaborata sulla base di parametri che includono qualità delle strutture, servizi agli studenti, erogazione di borse di studio, grado di digitalizzazione, livello di internazionalizzazione e tasso di occupabilità dei laureati. L’analisi distingue tra atenei statali suddivisi per dimensione (mega, grandi, medi) e tra università specialistiche come i politecnici.
Nella categoria dei mega atenei statali (oltre 40.000 iscritti), l’Università degli Studi di Torino si posiziona al settimo posto con un punteggio di 83,0, in lieve miglioramento rispetto all’ottava posizione dello scorso anno. A precederla vi sono atenei con storica reputazione e risultati consolidati, come Bologna (87,7), La Sapienza di Roma (84,2), la Statale di Milano (84,2) e Firenze (83,5). La vetta è ancora una volta occupata dall’Università di Padova, che si conferma prima con 90,3 punti, seguita da Bologna e dalla crescita significativa di Pisa (84,7), salita di tre posizioni.
Per quanto riguarda i politecnici, il confronto diretto tra le due principali realtà italiane vede ancora una volta prevalere il Politecnico di Milano, che raggiunge un punteggio di 98,8, migliorando ulteriormente il distacco con i concorrenti. Il Politecnico di Torino si conferma al secondo posto con 92,5, mantenendo comunque un livello di eccellenza nel panorama della formazione tecnico-ingegneristica. Chiude il gruppo il Politecnico di Bari con 85,2 punti.
Un dato rilevante per il sistema universitario piemontese riguarda l’Università del Piemonte Orientale (UPO), che nella categoria dei medi atenei (tra 10.000 e 20.000 iscritti) guadagna cinque posizioni rispetto all’anno precedente, attestandosi al settimo posto con un punteggio di 87,8. Questo risultato contribuisce a rafforzare l’attrattività accademica complessiva del territorio regionale, anche al di fuori dei grandi poli torinesi.
Le performance delle università piemontesi, pur complessivamente positive, evidenziano la difficoltà nel raggiungere i vertici di un sistema universitario sempre più competitivo. I risultati del Censis confermano che, a fronte di alcuni progressi, permangono margini di miglioramento in aree strategiche come il supporto agli studenti, l’internazionalizzazione e l’efficacia dei percorsi post-laurea. In particolare, l’Università di Torino, pur vantando una lunga tradizione e un’ampia offerta formativa, fatica a competere con atenei che da anni investono in modo più sistemico su servizi e infrastrutture di nuova generazione.
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