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IL PROCESSO

Terremoto Rear: chiusa l'inchiesta, tra gli indagati Laus, Carretta e Grippo

Accuse di malversazione e infedeltà patrimoniale. Una scossa giudiziaria che tocca il cuore del Pd torinese

Terremoto Rear: chiusa l'inchiesta, tra gli indagati Laus, Carretta e Grippo

L’inchiesta Rear è chiusa. Otto gli indagati, tra politici e dirigenti. Al centro dell’indagine della procura di Torino, la cooperativa Rear, con sede a Grugliasco, attiva nel settore della vigilanza e sicurezza. Tra i nomi, spicca quello del deputato Pd Mauro Laus, socio della società finita sotto la lente della magistratura. Con lui, risultano coinvolti anche due fedelissimi: Mimmo Carretta, assessore comunale ai Grandi eventi, e Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale. Entrambi espressione dell’area politica legata a Laus. Gli altri indagati sono amministratori e dirigenti della Rear, tra cui il presidente Antonio Munafò. Le accuse — formulate dal procuratore capo Giovanni Bombardieri e dal sostituto Alessandro Aghemo — sono, a vario titolo, infedeltà patrimoniale e malversazione di erogazioni pubbliche. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero rapporti di lavoro fittizi: stipendi erogati senza un’attività lavorativa reale a supporto. Dubbi anche sull’uso improprio di alcuni immobili riconducibili alla cooperativa, un dettaglio che compare nell’avviso di conclusione indagini notificato in queste ore agli otto indagati. Chi indaga parla di irregolarità. Chi si difende, di trasparenza. L’avvocato di Laus, Maurizio Riverditi, abbassa i toni: «È un atto che attendevamo da tempo. L’onorevole Laus ha sempre manifestato disponibilità a collaborare, certo della correttezza delle proprie scelte». Secondo il legale, si tratta di questioni operative, già oggetto di un’ispezione ministeriale che avrebbe «fatto piena chiarezza». E precisa: «Non c’è alcun legame con l’attività politica di Laus, Carretta e Grippo. Né con gli appalti ottenuti da Rear».

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