Cerca

Il caso

La crisi abitativa si trasforma in battaglia politica: grazie all'ostruzionismo la proposta "Vuoti a rendere" è ferma al palo

La delibera in Consiglio è "intasata" da 60 emendamenti (quasi tutti della Lega), che attacca: "Grazie a noi rimandata la delibera sull’esproprio proletario ideata dal centrosinistra torinese”

Caro affitti e case vuote: il piano per riutilizzare gli alloggi sfitti a Torino

Caro affitti e case vuote: il piano per riutilizzare gli alloggi sfitti a Torino

Affitti sempre più costosi e, di contro, un patrimonio immobiliare di alloggi sfitti ancora non quantificato. Così, un folto gruppo di cittadini ha raccolto ben 1.600 firme con l'iniziativa popolare "Vuoti a rendere". La proposta che mira a contrastare l’abbandono di immobili pubblici e privati attraverso un piano di censimento e, in caso di rifiuto da parte dei proprietari, l'introduzione di sanzioni o addirittura la requisizione degli alloggi vuoti. Finita però nel braccio di ferro politico in Sala Rossa e, sostanzialmente, al palo.

"A Torino i proprietari delle case sfitte possono dormire sonni tranquilli, per ora. Grazie all’ostruzionismo della Lega in aula, è stata rimandata la delibera sugli espropri con la quale il centrosinistra vorrebbe vanificare i sacrifici di tanti torinesi proprietari di immobili", tuona il consigliere in quota Lega Fabrizio Ricca. Proprio il partito del Carroccio, infatti, è il titolare dei quasi 60 emendamenti alla delibera che oggi avrebbe dovuto essere discussa, che si oppongono alla richiesta di requisizione nei confronti dei titolari di più di cinque immobili sfitti. 

"Non si tratta di un atto voluto o scritto dal Sindaco o dalla Giunta, né contiene meccanismi di requisizione automatica degli immobili, come irresponsabilmente qualcuno ha lasciato intendere. È una proposta nata dal basso", replica il capogruppo del Pd Claudio Cerrato.

Una seduta assai delicata, tra la chiusura dell'inchiesta Rear, che vede indagati la presidente del Consiglio Maria Grazia Grippo e l'assessore ai Grandi Eventi Mimmo Carretta (entrambi della maggioranza). E la delibera segretissima, sugli ultimi due derivati superstiti, eredità della giunta Chiamparino.

La maggioranza in Consiglio, così, non ci sta alla strumentalizzazione dell'atto. “Lo ribadiamo: non siamo d'accordo con l’idea della requisizione, né con alcune rigidità presenti nella formulazione originaria della delibera. Proprio per questo, abbiamo proposto due emendamenti per modificare e migliorare il testo, nel rispetto dell’iter amministrativo e istituzionale. Sottolineiamo tuttavia l’importanza del confronto su una proposta che, pur non priva di criticità, contiene spunti rilevanti e stimolanti", chiarisce Cerrato.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.