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TORINO

Restituire al Comune le case inutilizzate? «Prima requisite Askatasuna»

Forza Italia replica alla proposta di "Vuoti a rendere" sull'emergenza abitativa torinese

Case popolari, firmata la convenzione tra Atc e Comune

La Città di Torino sta affrontando negli ultimi anni una vera e propria emergenza abitativa: arrivano sempre più richieste, e non si riesce a soddisfarle.

La principale urgenza è tuttavia rappresentata dall’aumento degli sfratti, che nel 2022, a causa della crisi dovuta sia alla pandemia sia all’inflazione, hanno raggiunto in Italia il numero stimato di 190mila.

A fronte di quest’emergenza ha preso il via la campagna “Vuoti a rendere” che porta alla luce una situazione di squilibrio: una domanda crescente da un lato e immobili, pubblici e privati, inutilizzati dall’altro. La delibera di iniziativa popolare, presentata al Comune nel novembre 2024, è stata nuovamente discussa. Intitolata “Nuove tutele per il diritto alla casa – censimento e restituzione alla Città di alloggi in stato di non uso”, ha l’obiettivo di restituire a Torino tutte quelle abitazioni vuote che potrebbero essere messe a disposizione delle famiglie e delle persone in difficoltà.


La presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, ha ringraziato i primi firmatari della proposta per il lavoro svolto, che ha contribuito anche alla redazione del Piano dell’Abitare, recentemente approvato dalla Sala Rossa.
Rocco Albanese, tra i primi tre firmatari dell’atto, ha detto: «Per riempire i vuoti edilizi accanto alla leva degli incentivi, è possibile utilizzare un’altra leva: quella dei disincentivi, intervenendo sul Regolamento edilizio, con sanzioni per i grandi proprietari immobiliari che tengono i loro beni di stato di ingiustificato abbandono».

Diverse le reazioni in Commissione.

Claudio Cerrato (PD) ha elogiato l’importante lavoro politico svolto dal gruppo di “Vuoti a rendere”, esprimendo però un parere negativo sulla requisizione degli immobili in stato di ingiustificato abbandono.

Andrea Russi (M5S) ha dichiarato che il suo Gruppo ha deciso di «sostenere in pieno la deliberazione». Al contrario, «Forza Italia non voterà mai un testo simile: va tutelata e difesa la proprietà privata», ha commentato il Gruppo Fi Torino. «Perché il Comune di Torino e il sindaco non requisiscono Askatasuna? - ha aggiunto - Oggi i proprietari sono soli. Se venisse votata questa delibera, lo sarebbero ancora di più, e si disincentiverebbe l’acquisto di case».

«È stato importante aver posto l’attenzione sul tema – ha affermato l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli – e dobbiamo dare risposte prima che sia troppo tardi, superando pregiudizi e paure». Ha aggiunto che la deliberazione «non è un attentato ai valori costituzionali di tutela della proprietà privata ma un esercizio di responsabilità per un interesse pubblico».
«Le uniche politiche che possono ottenere risultati sono quelle multifattoriali integrate», ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni. Ha poi affermato che «sarebbe meglio non modificare l’attuale Regolamento edilizio, ma intervenire sul nuovo».

Il provvedimento è stato liberato per l’aula e verrà quindi esaminato dal Consiglio Comunale di Torino.

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