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IL FATTO
02 Luglio 2025 - 20:56
Il tribunale di Torino ha reso pubbliche le motivazioni della sentenza emessa il 31 marzo 2025 nei confronti dei vertici del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav. Dieci imputati sono stati assolti dall’accusa più grave di associazione a delinquere, mentre 18 sono stati condannati a pene fino a quattro anni e nove mesi per singoli episodi di violenza.
L’inchiesta, partita in seguito a numerosi scontri con le forze dell’ordine in città e nei pressi del cantiere della Tav in Val di Susa, si è basata principalmente su intercettazioni telefoniche e ambientali. Secondo l’accusa, rappresentata dalla sostituta procuratrice Manuela Pedrotta e dal procuratore aggiunto Emilio Gatti, gli imputati non si sarebbero limitati a partecipare agli scontri, ma li avrebbero coordinati e promossi, assumendo il ruolo di registi delle violenze. Alcuni sono stati definiti dalla procura “professionisti della violenza”, accusati di reati quali estorsione, rapina, sequestro di persona, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, incendio e danneggiamento.
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