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l’analisi

Affitti "di lusso" a Torino: +30% in quattro anni (e migliaia di alloggi sono vuoti)

Il report del mercato immobiliare in città nella commissione del Comune di Torino

Presentato il report del mercato immobiliare in città nella commissione del Comune di Torino

Presentato il report del mercato immobiliare in città nella commissione del Comune di Torino

Affitti che crescono incontrollati, fino al +30% nelle aree più centrali dal 2020 al 2024, e una forbice di alloggi sfitti non quantificata e - apparentemente - non quantificabile. Il mercato immobiliare è sempre più espulsivo e il finanziamento pubblico delle case popolari inesistente. È questa la fotografia restituita in Commissione consiliare dal collettivo di associazioni cittadine “Vuoti a rendere”, volto a dare una voce alla crescente richiesta di affitti calmierati, o in ogni caso accessibili, in città.

Una risposta necessaria di fronte a numeri sempre più da emergenza: le locazioni private solo nel 2023 hanno visto un aumento medio del canone del 3,66%, ma le quote salgono notevolmente se si tratta di zone semi-centrali (+10%) e centrali (+5%). Con 1380 sfratti avviati dal Tribunale di Torino nello stesso anno (numero secondo solo a Roma). L’urgenza, frutto dell’analisi contenuta nel Report 2023 dell’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa, è resa ancora più evidente dalle ben 3mila persone (di cui 1686 residenti) che a Torino hanno sottoscritto una richiesta di delibera nei confronti di Palazzo civico, la quale chiede - tra i suoi punti - di censire gli alloggi sfitti - oggi i numeri non ufficiali sono molto vaghi e vanno da 22mila a 78mila - sul territorio cittadino e requisire quelli in stato di abbandono ingiustificato da più di due anni appartenenti ai cosiddetti “grandi proprietari”. «Sono oltre tremila le firme di persone che vivono a Torino ed esprimono una domanda di abitare», ha raccontato Erica Mangione, ricercatrice in Sviluppo urbano e regionale presso il Politecnico di Torino e tra i primi firmatari della richiesta. Un numero che fa riflettere su quanto sia necessario tornare a parlare di diritto dell’abitare, di cui gli alloggi sfitti «sono solo la punta dell’iceberg», spiega ancora Mangione.

«Come Città siamo chiedendo alla Commissione Europea di immaginare una sorta di Pnrr per avere risorse finalizzate al ripristino degli alloggi inutilizzati, ed aumentare l’offerta», ha sostenuto l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli. Ad oggi, infatti, il 7% delle case popolari patrimonio della Città ed il 13% di quelle di Atc sono vuote. La richiesta, così, è quella di un impegno congiunto per far convergere domanda e offerta e garantire condizioni di abitazione dignitose, partendo dal censimento. «Una stima si può fare - ha replicato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni -, in questo potrà essere d’aiuto il nuovo Piano regolatore».

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