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IL FATTO

Piazza San Carlo, incidente Lancia: l’assicurazione non paga le vittime

Dieci feriti, tutti parte civile. E chi paga? La compagnia assicurativa pare non ne voglia sapere

Piazza San Carlo, incidente Lancia: l’assicurazione non paga le vittime

Barbara Riolfo

Il punto, adesso, è chi pagherà.
Perché l’assicurazione non ha versato un euro. Eppure Barbara Riolfo, la 47enne albese alla guida della Lancia 037 da rally che lo scorso settembre finì contro un gruppo di spettatori in piazza San Carlo, era regolarmente assicurata.
Lo ha ribadito ieri mattina, nell’aula del giudice di pace di Torino, il suo avvocato, Roberto Ponzio, nella prima udienza del processo a suo carico. Ha prodotto documentazione, certificato, ricevuta: tutto in regola. «La polizza è attiva, pagata, collegata alla targa del veicolo» ha spiegato. Ma la compagnia, finora, ha rifiutato di coprire i danni, adducendo motivazioni che la difesa considera «pretestuose». Ponzio ha annunciato l’intenzione di citare in giudizio l’assicurazione come responsabile civile e, allo stesso tempo, ha dichiarato che valuterà se segnalare la condotta dell’ente all’autorità di vigilanza. A supporto, ha consegnato anche l’attestazione del recente rinnovo della polizza, avvenuto giovedì scorso, pochi giorni prima dell’udienza. I fatti risalgono al 15 settembre 2024, poco prima delle 13. Riolfo stava partecipando, insieme alla figlia, alla sfilata di auto storiche organizzata dal Salone dell’Auto, alla guida di una Lancia 037 ufficiale, ex vettura da gara. Percorreva via Roma in direzione di piazza Carlo Felice, quando, giunta all’intersezione con via Maria Vittoria, l’auto ha sbandato all’improvviso, sfondando le transenne e investendo il pubblico che assisteva alla manifestazione.
Una decina in tutto i feriti, nessuna vittima grave, fortunatamente. Ma l’impatto fu violento, e ripreso da decine e decine di telefoni: i video amatoriali fecero il giro dei social e delle cronache già nei minuti successivi.
Tutti i feriti si sono costituiti parte civile. In aula era presente anche una ragazza che tra pochi giorni compirà 24 anni: portava ancora un tutore alla gamba.
«Ha ancora un grosso edema» ha raccontato il padre, Fabio Triffiletti, presente in aula. «Quando sente un rumore improvviso, si spaventa. Sta facendo fisioterapia, si è ripresa abbastanza bene, ma è ancora provata».
Barbara Riolfo, secondo il suo avvocato, sta vivendo a sua volta un periodo difficile.
«Sta meglio, ma è ancora molto scossa» ha detto. L’incidente ha avuto anche un forte impatto emotivo e mediatico, non solo per la dinamica, ma anche per il valore del veicolo: quella Lancia 037, stimata intorno al mezzo milione di euro, è un modello storico, guidato in passato anche da Attilio Bettega, pilota del Mondiale rally scomparso nel 1985.
Il processo andrà avanti nelle prossime udienze, ma il nodo centrale resta ancora aperto: 10 persone ferite, danni fisici, morali ed economici già quantificabili. E un’assicurazione che, nonostante la polizza regolarmente attiva, continua a non pagare.

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