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Il caso
01 Agosto 2025 - 11:53
Si muovevano con discrezione, nelle ore serali, lasciando Torino per raggiungere alcune località del Cuneese. Poi rientravano all’alba, sempre nello stesso alloggio, in una struttura ricettiva del quartiere Mirafiori. Una routine ripetuta per giorni, abbastanza per insospettire la Squadra Mobile. I due uomini, cittadini georgiani di 42 e 27 anni, non erano sconosciuti alle forze dell’ordine. Entrambi coinvolti, in passato, in furti in abitazione nella provincia di Cuneo, erano stati sottoposti al divieto di dimora in quella zona. Eppure, nelle ultime settimane, erano tornati a frequentarla con regolarità. È stato proprio questo movimento, costante e mirato, a far scattare il controllo. Giovedì scorso, all’alba, gli agenti li hanno fermati mentre rientravano a Torino. La perquisizione immediata dell’auto e dell’appartamento ha confermato i sospetti: all’interno sono stati rinvenuti numerosi oggetti di valore – orologi, argenteria, profumi, borse e abbigliamento – insieme a strumenti da scasso e nove flaconi contenenti sostanze corrosive, compatibili con quelle utilizzate per danneggiare i cilindri delle serrature. Elementi, questi ultimi, che legano i due a diversi episodi recenti verificatisi proprio nel Cuneese. I georgiani sono stati denunciati per possesso ingiustificato di strumenti da scasso e arrestati per ricettazione. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato disposto dall’Autorità giudiziaria. Nel frattempo, le indagini proseguono. Alcuni degli oggetti ritrovati sono già stati riconosciuti da tre vittime residenti a Mondovì e a Cuneo, che ne hanno potuto riottenere il possesso. Altri beni sono ancora sotto verifica.
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