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La scoperta
07 Agosto 2025 - 16:09
Durante un intervento di pulizia straordinaria del fiume Po, tra rifiuti e alghe infestanti sono stati rinvenuti numerosi pesci siluro, una delle specie più invasive e dannose per l’ecosistema fluviale piemontese. A individuarli, i tecnici della Città di Torino e dell’Unione Consigli di Valle dei pescatori, impegnati in attività che rientrano nell’ambito del progetto europeo Life Minnow.
«Il recupero dei pesci siluro – spiega Paolo Lo Conte, tecnico della Città metropolitana di Torino – fa parte delle azioni mirate a tutelare le piccole specie autoctone d’acqua dolce, sempre più minacciate da specie esotiche, cambiamenti climatici, alterazioni ambientali e modifiche morfologiche dei corsi d’acqua».
Il progetto Life Minnow, coordinato dall’Università di Torino, coinvolge un ampio partenariato: dalla Città Metropolitana al Politecnico di Torino, fino alle province di Alessandria, Cuneo e Vercelli, oltre all’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, l’Istituto Delta Ecologia Applicata e la Regione Piemonte. Il focus è rivolto alla zona nord-occidentale del bacino del Po, dove l’equilibrio naturale è sempre più fragile.
Ma c’è di più: i pesci siluro recuperati non vengono semplicemente eliminati. «Li destiniamo ad aziende specializzate nella produzione di mangimi per animali», sottolinea ancora Lo Conte. Una scelta che trasforma un’emergenza ambientale in un esempio concreto di economia circolare.
L’obiettivo finale del progetto, che si concluderà nell’estate del 2027, è ambizioso: contenere la diffusione delle specie aliene, proteggere la biodiversità e costruire filiera e strategie di smaltimento sostenibili per rendere i nostri fiumi più sani e resilienti.
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