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Le pratiche per il Parco Salute a Torino sono troppo lunghe. Corsini: «Tempi troppo lunghi, serve accelerare»

Il commissario straordinario preoccupato per i ritardi sulla Valutazione di impatto ambientale

Parco della Salute, Corsini lancia un appello: «Tempi troppo lunghi, serve accelerare»

Il Parco della Salute non può attendere ancora. È un messaggio diretto quello lanciato da Marco Corsini, commissario straordinario nominato dal Governo per sbloccare l’iter del nuovo polo sanitario di Torino. Dopo aver centrato l’obiettivo dell’aggiudicazione della gara, Corsini ora teme che nuove complicazioni rallentino una macchina già partita con fatica. E mette nel mirino uno dei passaggi più delicati dell’intera procedura: la Valutazione di impatto ambientale (Via).

«Mi auguro che il senso di responsabilità di tutti lavori per contenere al massimo i tempi senza frapporre ostacoli – ha dichiarato Corsini – e la città ha urgente bisogno del Parco della Salute».
L’ostacolo attuale riguarda proprio l’acquisizione del parere ambientale, necessario per legge nel corso della Conferenza dei servizi. Sebbene la norma consenta un procedimento parallelo (in modo che il parere arrivi in tempo utile per la conferenza) i tempi stimati non convincono il commissario. Secondo la tabella prevista dagli uffici competenti, l’istanza di parere al Comune di Torino verrebbe presentata solo a fine settembre, con la Conferenza dei servizi convocata immediatamente dopo. Troppo tardi, secondo Corsini. Che teme che, tra un passaggio e l’altro, si possa arrivare addirittura a gennaio. Per questo spinge per anticipare l’avvio: non ad agosto, ma almeno nei primissimi giorni di settembre.

Corsini ha poteri concreti su alcuni aspetti dell’iter, ma non su tutti e sulle tempistiche legate alla Via non ha margini di intervento diretto. Tuttavia, il suo messaggio al Comune è inequivocabile: serve collaborazione per evitare che un’opera già attesa da anni continui a subire rallentamenti burocratici. «Considerato che l’aggiudicazione della concessione è avvenuta più di un anno fa, che le verifiche sui requisiti sono state completate, e che il contratto è stato firmato quattro mesi fa – sottolinea Corsini – questa tempistica non mi lascia soddisfatto. È in contrasto con la logica stessa di un commissario straordinario, che presuppone eccezionalità nei modi e nei tempi».

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