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Economia
18 Agosto 2025 - 13:45
I cittadini piemontesi stanno vivendo un fenomeno ormai raro: i prezzi della benzina sono scesi a livelli che non si vedevano dal 2022. In media, un litro di carburante self-service costa oggi circa 1,68–1,73 euro, decisamente inferiore alla media nazionale e alle tariffe autostradali che superano 1,79 euro al litro.
Alla base di questa riduzione ci sono fattori sia locali sia globali. Sul piano internazionale, l’abbondanza di petrolio sul mercato gioca un ruolo centrale. L’OPEC+, il gruppo di paesi produttori guidato dall’Arabia Saudita, pur avendo annunciato tagli, ha in realtà aumentato la produzione, mentre Stati Uniti, Canada, Brasile e Guyana hanno fatto altrettanto. Ne risulta un’offerta globale superiore alla domanda, con accumulo di scorte e prezzi più bassi. Il Brent, uno dei principali tipi di petrolio scambiati a livello internazionale e riferimento per l’Europa, ha risentito di questo surplus e i suoi valori sono scesi sotto i 60 dollari al barile, contribuendo direttamente al calo del prezzo alla pompa. Anche il WTI, il greggio principalmente quotato negli Stati Uniti, ha seguito una tendenza simile, riflettendo le dinamiche globali del mercato.
A pesare sul prezzo c’è anche la domanda globale, che mostra segnali di rallentamento. In particolare la Cina, uno dei maggiori consumatori di petrolio, sta affrontando una crescita più contenuta, mentre la transizione verso energie pulite e veicoli elettrici riduce gradualmente la necessità di combustibili fossili. Parallelamente, un clima geopolitico più stabile e la riduzione delle tensioni sui mercati energetici hanno ulteriormente alleggerito le pressioni sui prezzi.
A livello regionale, il Piemonte beneficia di una concorrenza tra distributori particolarmente intensa. Le cosiddette “pompe bianche”, distributori indipendenti non legati ai grandi marchi, praticano prezzi più bassi per attrarre clienti, soprattutto in città e vicino agli snodi strategici come stazioni e aeroporti. La struttura logistica efficiente e l’aggiornamento rapido dei listini contribuiscono a mantenere la regione tra le più convenienti d’Italia. Questa discesa dei prezzi ha un duplice volto. Per gli automobilisti e le famiglie, rappresenta un vantaggio immediato: minori spese per il pieno, più margine nel bilancio familiare e maggiore competitività per le imprese locali. Tuttavia, dietro il risparmio si nasconde un quadro economico complesso: l’eccesso di offerta e la domanda stagnante sono segnali di mercati saturi e di una crescita globale più lenta, che potrebbero avere conseguenze sul lungo termine.
In sintesi, i piemontesi godono oggi di carburante a basso costo grazie a una combinazione di fattori: produzione record di petrolio, concorrenza locale tra distributori e prezzi internazionali in calo. Ma dietro questa apparente fortuna si intravedono segnali di rallentamento economico, che richiedono attenzione per il futuro dei mercati energetici e dell’economia globale.
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