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Il furto

Vandalismo: rubata a Torino la panchina "Just The Person I Am"

Trafugato lo schienale della panchina bianca e rosa in lungo Dora Firenze: un gesto che rivela quanto i messaggi di inclusione continuino a dare fastidio

Vandalismo: rubata a Torino la panchina "Just The Person I Am"

Un gesto che colpisce non solo un'opera d'arte, ma anche il messaggio di cui si fa portatrice. Nella giornata di mercoledì 20 agosto è stato trafugato lo schienale della prima panchina del progetto "Just The Woman I Am", installata in lungo Dora Firenze angolo corso Verona. L'opera, realizzata dall'artivista torinese Rosalba Castelli, era stata inaugurata solamente lo scorso 19 marzo.

Il progetto aveva come obiettivo la decostruzione del patriarcato che coinvolge l'intera collettività, superando ogni distinzione, anche di genere. Per questo, sulla panchina, c'era la scritta "Just a Person I Am": una parola di differenza, "Woman", che però rendeva ben chiaro il messaggio. L'inclusività del progetto, però, ha evidentemente dato fastidio a qualcuno, tanto da spingere persone al momento ignote a rovinare l'opera, portandone via un pezzo.

L'ufficio tecnico della Circoscrizione ha già predisposto la messa in sicurezza dell'area con un temporaneo asse verde, ma il ripristino della panchina dovrà attendere. Non sarà possibile procedere prima dell'autunno inoltrato, se non dell'inverno, a causa degli impegni dell'artista. Rosalba Castelli si sta infatti preparando per il progetto "Orme d'ombra", un cammino di tre mesi lungo il perimetro della Sardegna che la vedrà attraversare il Cammino Minerario di Santa Barbara e il Cammino 100 torri.

Durante questo percorso di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, l'artivista lascerà sulle torri alcuni nastri insieme alle formatrici di Artemixia e alle detenute della Casa Circondariale Lorusso-Cotugno. Su questi nastri sono ricamati i nomi delle 170 vittime di femminicidio registrate dalla morte di Giulia Cecchettin a oggi, trasformando il cammino in un memoriale itinerante.

Rosalba Castelli, attraverso l'associazione Artemixia, porta avanti da anni un impegno costante nella lotta alle discriminazioni contro donne e membri della comunità LGBTQIPA+, dimostrando come l'arte possa diventare strumento di cambiamento sociale. Il furto della panchina assume così un significato ancora più grave: non si tratta solo di un atto vandalico, ma di un tentativo di silenziare un messaggio di inclusione e contrasto alla violenza.

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