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«Non sono Gandhi, ma non lascio Barriera». Però i tre ladri sono già liberi

Il titolare del Gufo Rosso di corso Vercelli si sfoga su Facebook dopo la spaccata. Ma i malviventi...

La vetrina del Gufo Rosso frantumata in corso Vercelli

La vetrina del Gufo Rosso frantumata in corso Vercelli

Il titolare specifica di «non essere Gandhi», ma di non lasciare Barriera nonostante l’ennesima spaccata subìta. Però i ladri che hanno cercato di scappare dal suo negozio di corso Vercelli con la refurtiva, dopo l’arresto ad opera dei carabinieri, sono già liberi. Pochi giorni dopo la spaccata notturna al negozio Gufo Rosso, in corso Vercelli 71/A, arriva lo sfogo del titolare dell’esercizio commerciale. Un lungo post su Facebook. «Non mi interessa sapere perché degli sconosciuti abbiano pensato che quattro barattoli di miele e una bilancia potessero cambiare la loro vita o risolvere una situazione di difficoltà. Quello che mi importa, ora, è mettere un bel cerotto alla vetrina e riportare armonia. Certo, provo fastidio per i danni e per il disagio: non sono mica Gandhi. È naturale - scrive sui social il titolare del Gufo Rosso - pensare che sarebbe giusto se chi rompe trovasse il modo di ripagare questa benedetta vetrina, che ormai è stata distrutta quattro volte o forse cinque. Io sono il Gufo Rosso, e ho deciso che qui rimango. Barriera mi piace, con tutte le sue sfumature».

Dunque, il Gufo non si sposta da Barriera. Nonostante l’ennesimo furto, avvenuto la notte del 19 agosto. Quando tre ladri di origine marocchina avevano sfondato la vetrina utilizzando un tombino, infrangendo il vetro. Poi si erano impossessati di vestiti, una bilancia professionale di precisione e persino alcuni barattoli di miele. Raid interrotto dall’arrivo dei carabinieri, che li avevano bloccati appena fuori dal negozio, arrestati in flagranza di reato e condotti in caserma. Tuttavia, quando si sono presentati davanti al gip per l’udienza di convalida, il giudice ha deciso per la scarcerazione visto il bottino modesto, però l’obbligo di firma.

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