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Guerra per l'eredità
08 Settembre 2025 - 18:50
La Procura si arrende (o quasi): John Elkann ha evaso tasse su oltre un miliardo di euro ma se la cava senza processo e con la "messa alla prova". Archiviate le posizioni di Lapo e Ginevra Elkann e del notaio svizzero Urs von Gruenigen. Questo per la Procura, ma l'ultima parola spetta ancora al Gip.
E' questa la novità di oggi sull'Eredità Agnelli e sull'inchiesta giudiziaria (con le accuse di truffa ai danni dello Stato) su John Elkann, nipote dell'Avvocato Agnelli e presidente di Stellantis, e i suoi fratelli Lapo e Ginevra, il commercialista di fiducia e presidente della Juvents Gianluca Ferrero, il notario von Gruenigen che ha redatto il testamento di Marella Agnelli, vedova di Gianni. Testamento che escluderebbe la figlia, Margherita Agnelli, che da anni combatte una dura battaglia.
Il comunicato diffuso a Borsa chiusa dalla Procura della Repubblica di Torino scrive che la Guardia di Finanza ha accertato, anche tramite rogatorie in Svizzera e Lussemburgo, "risultano accertati redditi non dichiarati per 248,5 milioni nonché una massa ereditaria non sottoposta a tassazione per una valore pari a circa 1 miliardo". Si tratta del tesoro offshore degli Agnelli (o meglio: una sua parte) e di beni passati da Marella ai nipoti Elkann tramite donazioni (che in buona parte la Procura ritiene "figurative", ossia fittizie), tra cui degli orecchini da 79 milioni di euro.
Ma John Elkann aveva nelle scorse settimane raggiunto un accordo con il Fisco, con il pagamento di circa 183 milioni di euro. E i suoi legali avevano avanzato la proposta della "messa alla prova", ossia un anno di attività nei servizi sociali o per la collettività al termine del quale ci sarebbe l'estinzione del reato. E il procuratore capo Giovanni Bombardieri ha accettato questa proposta.
Per Lapo e Ginevra si chiede l'archiviazione, così come per parte delle contestazioni di dichiarazione in fedele (per due annualità, già in passato sottoposte a ravvedimento oneroso) a John, mentre per Ferrero c'è il parere favorevole alla richiesta di patteggiamento. La palla, ora, al Gip. E alla immaginabile reazione di Margherita...
Secondo l’avvocato Paolo Siniscalchi, legale dei fratelli Elkann, «le determinazioni dei pubblici ministeri - anche alla luce della definizione complessiva con l’Agenzia delle Entrate delle possibili controversie attinenti agli oneri tributari potenzialmente gravanti sui Fratelli in qualità di eredi di Donna Marella Agnelli - aprono la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare». «La richiesta di John Elkann di messa alla prova - prosegue l’avvocato - si colloca in questo quadro e non comporta, come del resto la definizione con il fisco, alcuna ammissione di responsabilità. Sul tema della residenza di Marella Agnelli, sempre nello spirito di leale confronto tecnico che ha caratterizzato il rapporto con i pubblici ministeri, va sottolineato che Donna Marella era residente all’estero sin dagli anni Settanta e tale scelta non è mutata negli ultimi anni di vita, quelli oggetto di indagine, condizionati dall’aggravamento delle sue condizioni di salute».
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