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Un piano forestale per salvaguardare e valorizzare la collina torinese: più boschi curati e sentieri sicuri

Primo piano forestale aziendale per una città metropolitana in Italia. Tresso: “Gestione innovativa dei boschi e segnaletica per una fruizione sicura e condivisa”

Un piano forestale per salvaguardare e valorizzare la collina torinese: più boschi curati e sentieri sicuri

Un nuovo passo avanti per la tutela ambientale e la valorizzazione del patrimonio collinare torinese. La Città di Torino si prepara ad adottare un piano forestale aziendale, uno strumento strategico per la gestione sostenibile dei boschi della collina, e avvia un intervento sulla segnaletica dei sentieri per renderli più accessibili e sicuri. A illustrare i due interventi chiave è stato l’assessore all’Ambiente Francesco Tresso, in risposta a una mozione presentata in Consiglio comunale dalla consigliera del Partito Democratico Anna Maria Borasi. «Torino sarà la prima città metropolitana a dotarsi di un piano forestale aziendale – ha dichiarato Tresso –. È uno strumento indispensabile per la gestione del patrimonio arboreo, per contrastare la diffusione delle specie alloctone invasive e per adattare i nostri boschi ai cambiamenti climatici».

La collina torinese, parte della Riserva della Biosfera “Collina Po” riconosciuta dall’Unesco, rappresenta un’area ad alto valore ambientale e paesaggistico, che coinvolge 86 comuni dell’area metropolitana. Il nuovo piano forestale avrà quindi una funzione cruciale non solo per la salvaguardia della biodiversità, ma anche per garantire interventi coordinati sul territorio.

Il riconoscimento Unesco – ha ricordato l’assessore – scadrà nel 2026 e sarà necessario attivare un percorso condiviso per ottenere il rinnovo. “Abbiamo già ottenuto oltre il 70% di adesioni da parte dei Comuni coinvolti – ha spiegato Tresso –. Si tratta di un patrimonio che va oltre i confini della città, un bene sovra-territoriale da tutelare e valorizzare insieme”.

Il secondo fronte d’intervento riguarda invece la segnaletica e la fruibilità dei sentieri collinari, sempre più frequentati da camminatori, runner e ciclisti, soprattutto dopo la pandemia.«Abbiamo già approvato la sistemazione di tre percorsi – ha annunciato Tresso –: il sentiero 16 dal ponte Isabella al Faro della Maddalena, il 26 da strada Mongreno a Superga, e il 29 da San Mauro verso Superga. Ora serve un lavoro mirato sulla cartellonistica, per distinguere chiaramente dove è consentito camminare, correre o pedalare».

Per farlo, però, saranno necessari investimenti significativi e quindi l’attivazione di finanziamenti dedicati. Il confronto è già stato avviato con le associazioni di mountain bike, per costruire soluzioni condivise e migliorare la convivenza tra le diverse forme di fruizione della collina.

A evidenziare l’urgenza di un intervento sistemico è stata anche la consigliera Anna Maria Borasi, promotrice della mozione in aula.«La collina è un ecosistema fragile, anche dal punto di vista idrogeologico, e deve essere trattata con cura e responsabilità – ha sottolineato Borasi –. La sua tutela è fondamentale non solo per i cittadini, ma anche per i turisti che cercano aree verdi da vivere in sicurezza».

Il piano forestale e l’investimento sulla segnaletica rappresentano quindi due tasselli strategici di una visione più ampia, che punta a fare della collina torinese un modello di gestione ambientale e partecipazione territoriale, capace di coniugare biodiversità, accessibilità e turismo sostenibile.

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