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Torino studia la lingua dei segni: il nuovo corso all'Università

In collaborazione con l'Istituto dei sordi di Torino per «abbattere le barriere»

Torino studia la lingua dei segni: il nuovo corso all'Università

Abbattere le barriere e immergersi una nuova cultura: all’Università di Torino prende forma un nuovo insegnamento dedicato alla Lingua dei Segni - LIS.

Il corso, in programma per il nuovo anno accademico (2025/2026), è realizzato in collaborazione con l’Istituto dei Sordi di Torino. Sarà attivato presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne ma è aperto a tutti i corsi di studio dell’Ateneo come corso a scelta.

L’insegnamento sarà articolato in due parti: un primo modulo teorico introduttivo (di 18 ore in lingua italiana) a cura di un docente del dipartimento, e un secondo di lingua (36 ore in Lis) con un docente sordi dell’Istituto. «Quella dei segni è una vera e propria lingua, con le sue caratteristiche, una sua letteratura e una sua storia - racconta il docente sordo e vice direttore dell’Istituto, Gianluca Grioli - È un passo per abbattere le barriere ma anche aprirsi alla scoperta di una nuova cultura».

Il rettore Stefano Geuna ha sottolineato come «l’introduzione della nuova cattedra rappresenta un traguardo importante per l’Università di Torino: non solo amplia l’offerta didattica ma riconosce il valore del Lis».

«Quello di Torino è uno degli atenei in Italia che ha più studenti sordi - rivela il direttore dell’Istituto dei sordi di Torino, Enrico Dolza - Parliamo di circa 40 ragazzi, è un corso ancora più significativo».

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