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La crisi dell'automotive
09 Settembre 2025 - 16:20
Si chiama Angelo Su Wenyu, è milanese di terza generazione ed è l'uomo che si vuole prendere la Lear di Grugliasco per trasformare la quasi ex fabbrica di sedili, fornitore di Maserati, in una di microcar cinesi. La nuova società si chiama Fipa e contempla anche il concessionario milanese Fassina e un misterioso investitore cinese di nome Gan Tou.
L'accordo è stato sottoscritto al Mimit e per il momento ha valore non vincolante, ma l'obiettivo di ministero e Regione Piemonte è di arrivare alla ratifica dell'accordo, salvando circa 250 lavoratori (sui 377 rimasti). Il piano è di reindustrializzare completamente lo stabilimento per la produzione di veicoli di categoria L6 e L7, ossia quadricicli simili alla Fiat Topolino.
La Lear diventerà quindi Fipa, Fabbrica Italiana Produzione Automobili (che al momento ha già stabilito la sua sede legale in via Allamano a Grugliasco): si tratta di una newco costituita dalla società di Su Wenyu, dalla Fassina e dal misterioso socio cinese. I veicoli prodotti saranno a marchio Desner: il pezzo forte della gamma è la LoJo W300, in vendita a circa 15.000 euro.
«Questo risultato – spiega la vicepresidente e assessore al lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino – è il frutto di un lavoro incessante, discreto e silenzioso, coordinato e condotto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per il quale ringrazio tutto il Governo e in particolare il Ministro Urso, e che ha visto la collaborazione continua di Regione Piemonte, Ministero del Lavoro, sindacati e tutte le parti coinvolte. A polemiche sterili e strumentalizzazioni di una vertenza per puro tornaconto politico, abbiamo contrapposto un impegno costante che ha trasformato una situazione di crisi in un’opportunità concreta per le famiglie e per il territorio, con l’obiettivo di salvaguardare occupazione e realtà industriale».
Aggiungono il sindaco di Grugliasco Emanuele Gaito e l’assessora al Lavoro Roberta Colombo: «Noi continueremo a supportare questo processo e accompagnarlo in tutte le fasi. Il percorso si deve svolgere con la totale trasparenza a tutela delle nostre competenze e dei posti di lavoro. Il dialogo con le istituzioni, azienda e parti sociali è fondamentale per costruire insieme un futuro solido».
Secondo quanto reso noto dal Mimit, l'investimento nell'area sarà attorno ai 100 milioni di euro, per arrivare all'avvio della produzione entro la primavera 2026: obiettivo circa 20.000 quadricicli l'anno. Adesso, però, si attende la ratifica dell'accordo, con il tentativo di aumentare il numero di lavoratori salvati. Sperando che non si tratti dell'ennesimo "cavaliere bianco" per questa area.
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