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L'evento
16 Settembre 2025 - 06:50
La professoressa Elsa Fornero, insieme a Piero Gola
“Il mondo (non ancora) alla rovescia: come difenderlo?” è il titolo del nuovo incontro di Dumsedafe, organizzato da Piero Gola, con protagonista la professoressa Elsa Fornero. All’Unione Industriali di Torino sono emersi numerosi spunti su come contrastare, o meglio convivere, con questo “mondo alla rovescia”. Uno dei principali punti toccati è stato quello della libertà: «Non vogliamo rovesciare il mondo dell’Europa, della libertà del mercato europeo e della solidarietà sociale, il welfare state basato sui diritti. Trovatemi altri continenti che hanno questa combinazione di ingredienti. La libertà economica, non solo in generale. Chi vuole fare impresa, può fare impresa; chi vuole farla in un certo settore, può farla in un certo settore. Il mercato è un tentativo di aggiustare in maniera spontanea e impersonale cose che per un autocrate sarebbero molto difficili, e lo sono. Oggi viviamo però in un’epoca in cui esistono autocrati che pensano di avere la soluzione per tutte le complessità del mondo, e questo è un rischio».
Per Fornero questi sono elementi che ci contraddistinguono da altre aree del mondo. Anche quando si parla di diritti, la professoressa insiste sul fatto che, a differenza di altri, la nostra Costituzione, pur non essendo perfetta, possiede numerosi elementi che la rendono molto preziosa e unica. È stato poi affrontato il tema del welfare, con particolare attenzione al sistema pensionistico ma soprattutto alla sanità, che secondo Fornero rappresenta un grande vanto per l’Europa, in netto contrasto con ciò che accade negli Stati Uniti. «L’America il welfare ce l’ha limitatissimo. La sanità non c’è, e adesso Trump vuole smantellare quella misura molto ridotta che consiste nell’obbligo di assicurazione per le famiglie, in modo che vadano in ospedale e possano essere curate senza bisogno di vendere la casa».
Non tutto però è perfetto. Come fa notare Fornero, l’Europa è piena di antieuropeisti che si sentono minacciati dalle imposizioni provenienti dalle istituzioni comunitarie. «Per quanto si cerchi l’unità, è difficile che ci si senta coesi in un ambiente dove esistono 27 paesi con diritto di veto». Tutti questi, secondo la professoressa, sono elementi oggi a rischio: è il mondo «che qualcuno vuole rovesciare, negando quelle libertà, l’integrazione e il welfare».
I due punti imprescindibili, per Fornero, sono da una parte la libertà di studiare, di stampa, di agire e intraprendere; dall’altra la libertà dal bisogno, dalla malattia, dallo squallore abitativo e dall’oppressione. «La combinazione di queste due libertà sono gli elementi che fanno dire che l’Europa è ancora un modello da seguire». L’incontro si è concluso con alcuni interventi dal pubblico e con un messaggio molto forte della professoressa, che invita a credere nei giovani e nella loro istruzione, perché le «persone rimangono il vero investimento per il futuro».
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