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Crolla una parete, operaio edile muore schiacciato in cantiere

La vittima è un 54enne di Torino. E' morto in un incidente sulle piste da sci di Limone Piemonte

Crolla una parete, operaio edile muore schiacciato in cantiere

Crolla una parete, operaio edile muore schiacciato in cantiere (foto d'archivio)

E' rimasto schiacciato dal rivestimento di una parete che stava costruendo. E' morto così, a Limone Piemonte in provincia di Cuneo, il 54enne Petru Vintila, muratore romeno residente a Torino. L'ennesima vittima del lavoro in Piemonte, ancora una volta in un cantiere edile. La tragedia è avvenuta intorno all'ora di pranzo. Erano circa le 12.30 e Vintila stava lavorando nel cantiere per la realizzazione di una baita in sostituzione del bar Laghetti, all'arrivo della telecabina Severino Bottero sulle piste da sci della Riserva Bianca, a quota 1650 metri. Un cantiere che la Lift, la società che gestisce gli impianti di risalita, ha affidato a un'impresa esterna. Cosa sia successo di preciso lo dovranno stabilire le indagini, quello che è sicuro è che a un certo punto - per motivi ancora da accertare - la parete, o per meglio dire il rivestimento della stessa, ha ceduto. Vintila non ha fatto in tempo a spostarsi e il cemento lo ha travolto. L'allarme, dato dai colleghi, è scattato immediatamente e sul posto sono accorsi i medici del 118 ma purtroppo ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile: lo sfortunato operaio è morto praticamente sul colpo. Sul posto, insieme all'équipe medica, anche i carabinieri e i tecnici dello Spresal dell'Asl Cn1, incaricati delle indagini e degli accertamenti in quanto si  è trattato di un infortunio sul lavoro. Saranno loro a dover chiarire se l'incidente è stato causato da un errore umano (e nel caso, di chi) e se tutte le misure di sicurezza in cantiere erano rispettate. Per consentire tutti i rilievi del caso, l'area interessata dall'incidente è stata posta sotto sequestro. Antonella Zanotti, amministratore delegato della Lift, ha parlato di «immensa tragedia» e ha voluto esprimere le condoglianze della società alla famiglia della vittima. 

Il 2025 si conferma quindi un anno maledetto per il lavoro in Piemonte. Nei primi sei mesi, cioè fino al 30 giugno, l’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega aveva già contato ben 40 vittime sul lavoro. Un numero che purtroppo, da luglio a oggi, ha già avuto un netto incremento e che costituiva un aumento addirittura del 37,9% delle vittime rispetto al 2024, quando nello stesso periodo si erano registrate “solo” 29 morti.  

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