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Filiera del legno in crisi, i dazi americani pesano su imprese e boschi piemontesi

Confagricoltura chiede interventi immediati dall’Ue per difendere export e patrimonio forestale della regione

Filiera del legno in crisi, i dazi americani pesano su imprese e boschi piemontesi

L’entrata in vigore dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti – 10% sul legname e 15% sui mobili europei – preoccupa la filiera piemontese del legno, che conta circa 3.500 imprese e un giro d’affari da 4 miliardi di euro l’anno. La regione, con oltre un milione di ettari di boschi pari al 34% del territorio, potrebbe diventare un polo di sviluppo, ma l’impatto delle misure rischia di frenare il trend positivo dell’export, in crescita da quattro anni.

“Gli effetti sull’intera filiera, dalle aziende agricole ai proprietari forestali, sarebbero durissimi”, avverte Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e della sezione nazionale Risorse boschive. I dati lo confermano: a luglio le esportazioni di mobili italiani verso gli Usa hanno già registrato un calo del 7,7% (Istat), mentre il mercato statunitense, secondo FederlegnoArredo, vale 2,2 miliardi sui 52 complessivi della filiera.

Confagricoltura sollecita un intervento deciso dell’Ue e il rinvio dell’entrata in vigore del Regolamento europeo sulla deforestazione (Eudr), che imporrebbe ulteriori costi e burocrazia in una fase già complessa. Un danno al settore avrebbe conseguenze anche sul patrimonio forestale, che in Piemonte conta oltre un miliardo di alberi e 52 specie arboree. “Un bene da gestire e utilizzare in modo sostenibile – sottolinea Allasia – se vogliamo conservarlo per il futuro”.

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