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Il fenomeno dei mini rave party nei parchi torinesi. Proteste e polemiche ma nessuno li ferma

Si moltiplicano le segnalazioni dei residenti, costretti a notti insonni dalla musica ad altissimo volume. Ecco quali sono i parchi presi di mira

Uno dei mini rave party al Parco Dora

Uno dei mini rave party al Parco Dora

Arrivano di notte, collegano consolle da dj, casse e amplificatori e, sfruttando il tam tam sui social, in pochi minuti attirano decine di giovani ansiosi di ballare e, purtroppo, sballare. Poi, veloci come sono arrivati, smontano tutto e se ne vanno, lasciandosi alle spalle le proteste di chi vive vicino ai luoghi prescelti per le loro "feste" e che è costretto a notti insonni per via del caos e della musica.

E' il nuovo fenomeno delle notti torinesi: "mini rave party" nei parchi pubblici. Non i raduni di migliaia di persone, in arrivo anche dall'estero, per due o più giorni in edifici abbandonati o prati di periferia cui abbiamo assistito tante volte negli ultimi anni, ma poche decine di appassionati di musica techno e simili che si ritrovano in piena città per feste di poche ore, rigorosamente di notte, per poi disperdersi prima dell'arrivo delle forze dell'ordine. Non a caso, i mini rave party sembrano essere nati a Parco Dora, proprio il parco che ogni estate ospita il Kappa Futur Festival, il raduno (totalmente legale e autorizzato) più amato dai giovani appassionati di questo tipo di eventi. Evidentemente qualcuno ha pensato di replicare in piccolo il Kappa e ha avuto successo: decine di giovani hanno risposto al richiamo, ballando al suono delle musiche dei dj improvvisati, anche arrampicandosi su muri e in luoghi potenzialmente pericolosi

Il successo sta facendo nascere una moda e ora i mini rave party sono segnalati anche alla Pellerina e al parco Calabria, le altre grandi aree verdi della zona nord-ovest della città. Spostamenti che servono anche a rendere più complicati i controlli preventivi delle forze dell'ordine: impossibile sapere dove sarà il prossimo raduno ed evitarlo. Le proteste, come prevedibile, si moltiplicano: anche se vengono utilizzate attrezzature "portatili" la musica ad altissimo volume nel silenzio della notte si sente a centinaia di metri di distanza e rende impossibile dormire a chi abita nei pressi dei parchi. «Al Parco Dora tra giugno e settembre abbiamo contato circa 30 eventi protrattisi per l’intera notte, dalle 23 fino alle 6 del mattino - raccontano i residenti -: in media uno ogni quattro giorni. Vogliamo tornare a dormire e vivere in un quartiere sicuro e rispettoso delle regole». A farsi portavoce del disagio è anche Antonio Cuzzilla, vicepresidente della Circoscrizione 5, area su cui insistono i parchi utilizzati per le feste: «Da mesi - spiega - assistiamo a situazioni paradossali: associazioni, comitati e centri di incontro, per organizzare attività culturali o sociali, devono affrontare iter burocratici complessi, permessi, autorizzazioni e spese aggiuntive. Nel frattempo, si moltiplicano feste abusive e veri e propri rave che durano fino all’alba, disturbando la quiete pubblica e mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini, senza che vengano adottate misure tempestive ed efficaci. Chi rispetta le regole non può essere penalizzato, mentre chi le infrange continua a fare quello che vuole» per questo «chiediamo controlli immediati e costanti da parte delle autorità competenti e ordinanze chiare contro eventi abusivi e rave illegali. Non è ammissibile che dopo tre mesi di continue segnalazioni e chiamate al 112, la situazione resti irrisolta. Non vogliamo vivere in una zona franca ma in un quartiere civile dove valgono le stesse regole per tutti». 

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